Vitalizi, servono 250 mila euro per i “riscatti”
UDINE. Servono altri 250 mila euro. Perché scattata la corsa a chiedere il rimborso dei contributi rinunciando al vitalizio, le casse del Consiglio regionale sono rimaste a secco in quel capitolo.
All’orizzonte, però, c’è l’assestamento di bilancio della Regione di metà anno, manovra estiva nella quale l’Assemblea dirotterà un po’ di risorse anche per pagare la restituzione ai politici che, per necessità o per opportunità, oggi scelgono di non far più parte della schiera di coloro che godono di vitalizio.
In lista d'attesa per ottenere un “riscatto” di 125 mila euro ciascuno – tanto vale una sola legislatura, cioè cinque anni di trattenute dalla busta paga della Regione – ci sono quattro politici.
Sono Elio De Anna, che nel 2013 è stato rieletto nelle file del Pdl (oggi Forza Italia) e l’ex consigliere del Pdl Piero Tononi, oggi a capo della segreteria di Forza Italia in Consiglio regionale e responsabile della segreteria del coordinamento regionale di Forza Italia.
Entrambi hanno manifestato da tempo la rinuncia al vitalizio, ma su di loro pende ancora la vicenda penale delle “spese pazze” in Consiglio e quindi l’Ufficio di presidenza dell’Assemblea (guidata da Franco Iacop del Pd) sta valutando come procedere.
I 250 mila euro per la loro rinuncia al vitalizio sono in cassa, ma il Consiglio ha deciso di prendere ancora un po’ di tempo. Non ci sono, invece, le risorse per altri due assegni, quello per Paris Lippi, già vice sindaco di Trieste, che venne eletto nelle liste di An nel 1998 e rimase in Consiglio fino al 2003.
E per Uberto Fortuna Drossi, esponente dei Cittadini per il presidente, che fu consigliere dal 2003 al 2008. Entrambi hanno diritto a circa 125 mila euro, ma prima è necessaria un’iniezione di risorse, quella che il Consiglio attende dalla manovra estiva di luglio.
I vitalizi sono stati cancellati in Regione con la legge dell’agosto 2013, uno dei primi provvedimenti dell’Assemblea che venne rinnovata a maggio.
Chi è stato eletto componente l’Assemblea per la prima volta nel maggio 2013 non otterrà alcuna pensione, mentre restano in corsa i politici che sono stati in carica fino al maggio 2013. Ma in molti hanno chiesto di rinunciare al vitalizio, incassando subito.
Ha scelto così l’ex governatore Riccardo Illy e come lui hanno fatto gli ex assessore della sua giunta Enrico Bertossi (oggi presidente di Informest) e Roberto Cosolini (oggi sindaco di Trieste). Oppure l’attuale vice presidente del Consiglio Igor Gabrovec (Slovenska Skupnost). Ma l’elenco è destinato a crescere.(a.bu.)
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