Vito d’Asio, il paradosso Per fare la spesa bisogna cambiare la provincia
La storia
Guglielmo Zisa
L’emergenza sanitaria di queste ultime settimane, scaturita dalla rapida diffusione del virus Covid-19, ha radicalmente inciso sulle vite dei cittadini di tutto il mondo e continua a condizionarle pesantemente.
La necessità di limitare il più possibile la diffusione del contagio, e quindi di evitare il sovraccarico delle strutture sanitarie, ha richiesto misure sempre più stringenti e strumenti di controllo più efficaci per vigilare sulla loro attuazione.
È cosa risaputa ormai che per muoversi è necessario avere il modulo dell’autocertificazione e giustificare il motivo dello spostamento. L’autocertificazione è un documento da completare in ogni sua parte e firmare in cui si attesta che si stanno svolgendo attività che necessitano uno spostamento fuori dal proprio domicilio. Fra quelle consentite vi è ovviamente anche l’opportunità di fare la spesa che, se per chi vive in città non è un grosso problema, per chi risiede nei piccoli centri non è sempre così agevole.
A far discutere in queste ultime ore è una informativa diffusa dalla squadra di Protezione civile di Vito d’Asio che, per conto dell’amministrazione comunale, fa sapere ai residenti nel comune della Val d’Arzino che «nel caso non sia possibile reperire sul territorio comunale i generi di prima necessità di cui si ha bisogno, non è possibile andare in altra provincia a fare gli acquisti, a meno che tale transito non sia motivato da ragioni lavorative, ed è quindi necessario restare sul territorio della provincia di Pordenone andando sempre dal venditore più vicino».
Una misura fin troppo stringente a detta del sindaco Pietro Gerometta, che fa sapere di avere ricevuto questa comunicazione dai carabinieri di Spilimbergo: «Nel nostro caso – dice Gerometta – è un paradosso, considerato che il Comune di Vito d’Asio, è confinante con quello di Forgaria nel Friuli, e quindi con l’ex Provincia di Udine, e soprattutto che, numeri alla mano, è chilometricamente più vicino a Majano che a Spilimbergo, che è il centro più grosso in provincia di Pordenone in cui i nostri cittadini possono andare a fare la spesa».
«Mi auguro – conclude Gerometta – che la Regione risolva anche questo inghippo. Qualcuno ha voluto sopprimere le province tre anni fa. Ora è il coronavirus ad averle resuscitate?». –
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