Vivai, la Cgil pensa di denunciare la Regione
TARCENTO. «La direzione centrale agricoltura si è sottratta al confronto con il sindacato smettendo di convocare il tavolo della trattativa più volte sollecitato dalle stesse parti sociali per tentare di giungere a una soluzione contrattuale direttamente con i lavoratori». Condotta, questa, che la Flai Cgil di Udine non solo boccia, ma potrebbe impugnare in sede legale.
«Stiamo infatti verificando – fa sapere Saverio Scalera – se vi siano gli estremi per denunciare la Regione di attività antisindacale». Motivo del contendere è il rinnovo dell’integrativo a favore dei lavoratori dipendenti dei vivai regionali. Lavoratori ai quali si applica il contratto nazionale privatistico dei forestali, benchè il datore di lavoro sia la Regione Fvg vale a dire un ente pubblico.
Ad esserne interessate sono complessivamente una trentina di persone, occupate in cinque vivai con sede a Verzegnis, Maniago, Talmassons, Palazzolo e Tarcento, sede quest’ultima del vivaio che con i suoi 13 lavoratori vanta il maggior numero di occupati. Sull’integrativo (scaduto il 31 dicembre 2011) a oggi non c’è accordo.
«La direzione centrale ha di fatto deciso di sottrarsi al confronto con il sindacato promettendo, direttamente ai lavoratori, un aumento salariale sostanzioso sul fronte variabile al costo di una piccola decurtazione di quello fisso», spiega Scalera. Cinque euro in meno qui, più 1500 euro lì.
«Peccato che questa somma – tuona il sindacalista –, legata a parametri variabili, non sia certa e che al tavolo con le parti sociali il direttore Luca Bulfone abbia ammesso che non ci sono risorse e che l’obiettivo è di azzerare il salario fisso per renderlo tutto variabile».
Respingendo l’ipotesi della condotta antisindacale, Bulfone si difende: «Ho proposto una riduzione di soli 5 euro del salario fisso a fronte di un incremento da 850 a 1500 euro della parte variabile, andando ad affidare obiettivi più ambiziosi, ma anche più remunerativi per gli operai».
«I soldi ci sono – assicura –: i meccanismi di produttività aziendale e personale possono alimentare le entrate dei vivai regionali che, con un aumento limitato al 3%, potrebbero garantire da sole le risorse necessarie». L’auspicio del sindacato è che la trattativa possa riprendere.
«Che il tavolo – afferma Andrea Menegoz della Fai Cisl di Pordenone – possa al più presto essere riconvocato, credo che ci siano tutte le condizioni perché si possa ottenere un buon integrativo». Scalera, che come detto ha chiesto un parere legale sulla condotta della Regione, invoca dal canto suo l’intervento di qualche “dirigente o politico autorevole, che possa contribuire alla soluzione di questa difficile vertenza. Siamo ancora in tempo”.
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