Volontari in estinzione: l’Auser lancia l’allarme
PORDENONE. Non solo i panda sono in estinzione. Anche i volontari. Perché l’età pensionabile si è allungata e perché chi arriva all’agognato traguardo spesso non ha più voglia o tempo – «e magari ha un genitore anziano da assistere» – da dedicare agli altri.
E così la catena della solidarietà rischia di interrompersi, in una fase storica in cui il sostegno del terzo settore è determinante.
Lo sa bene l’Auser (acronimo di Autogestione dei servizi e la solidarietà) che in provincia di Pordenone è molto radicata e che ha come beneficiari dei servizi le fasce più delicate della società: anziani e disabili.
Volontari cercansi. «La fascia dei 55enni freschi di pensione, non ancora impegnata a fare i nonni o a occuparsi di genitori anziani – spiega il presidente provinciale dell’Auser, Vincenzo Buffo – si sta esaurendo. Questo significa che tra qualche anno non avremo più le persone che ci consentono di garantire i servizi che oggi offriamo».
Attualmente, in provincia sono 220 le persone che attivamente si dedicano alle attività dell’Auser, «ma più siamo e meno il servizio pesa sul singolo» evidenzia Buffo.
L’attività. Nell’ultimo anno, tra attività del filo d’argento (ovvero gli accompagnamenti protetti ad anziani e persone disabili, prevalentemente verso strutture sanitarie), l’animazione nelle case di riposo, gli accompagnamenti ai centri diurni e gli interventi dei nonni vigili, l’associazione ha offerto sul territorio provinciale (a parte il sanvitese, gli altri mandamenti sono coperti) ben 7.709 prestazioni che corrispondono a 183.742 chilometri percorsi.
Tali servizi sono stati offerti o con i pulmini attrezzati(sono nove, provento di donazioni o acquistati con contributi pubblici) o con i mezzi dei volontari (che vengono per questo rimborsati).
«Gli accompagnamenti sono una parte importante della nostra attività. Non sono semplice trasporto, come pensano alcuni taxisti che ci avevano segnalato alla Prefettura, sono una presa in carico della persona che va ben oltre. I nostri volontari vanno a prendere la persona a casa, l’aiutano a salire se ha problemi di deambulazione e l’aiutano anche con gli incartamenti in ospedale se serve. Le persone vedono i volontari Auser – spiega Buffo – un po’ come i vicini di casa che danno una mano. Ed è questo lo spirito, sociale prima di tutto, con cui svolgiamo questo lavoro».
Basta un’ora. Per essere volontario Auser basta avere la patente e la capacità di ascoltare.
«Molta gente crede che fare il volontario sia un impegno troppo oneroso. In realtà ognuno dà quel che può, anche un’ora la settimana può bastare – dice Buffo –. Un’ora è poco per chi la concede ma può diventare tantissimo per gli altri».
Chi fosse interessato a diventare volontario Auser può chiamare per informazioni lo 0434 28070 oppure 0434 43975 (sede di Pordenone).
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