Voti più alti e tante lodi con la maturità speciale "formato coronavirus"

UDINE. Che la ragione sia nascosta dietro a professori più comprensivi, a studenti più diligenti, a una prova forse più agevole – unica, a fronte dei due scritti con il colloquio del passato – non è dato sapere. Quello che è sicuro, è un dato. L’emergenza sanitaria nata in seguito alla diffusione del coronavirus ha portato tra i diplomati, oltre a una spesso limitante didattica a distanza, anche qualche gioia: in generale, voti più alti (uno su due ha ottenuto più di 80) e un numero di 100 di molto superiore allo scorso anno. Lo certifica il ministero dell’Istruzione che ieri ha pubblicato i numeri relativi agli esami di Stato di questo singolare anno scolastico.
I centro quasi raddoppiati
Tra le studentesse e gli studenti che hanno superato la maturità – il 99,5%, mentre era il 99,7% l’anno scorso – i 100 sono saliti dal 5,6% dell’anno scorso al 9,9%. I professori hanno assegnato la lode a 12.129 fra studenti e studentesse ovvero al 2,6% del totale dei candidati. L’anno scorso furono, come numero assoluto, 7.513, pari all’1,5% sul totale dei diplomati.
Media voti più alta
Ma non c’è stato soltanto un boom di cento: la media dei voti è tendenzialmente cresciuta. Aumentano infatti i ragazzi giudicati con voti superiori a 80, dal 32,8% al 49,6%. I 91-99 sono il 15,9% (erano il 9,7%). I punteggi dall’81 al 90 sono il 21,2% (il 16% un anno fa). Il 50,4% degli studenti si colloca nella fascia di votazione 60-80, erano il 67,1% nel 2019. I 60 passano dal 7% del 2019 al 5,1% di quest’anno. I voti 71-80 passano dal 28,7% al 24,9%, i 61-70 dal 31,4% al 20,4%.
Esame con una sola prova
«Facile portare a casa risultati del genere con una prova così…» rosicheranno coloro che il diploma lo hanno messo nel cassetto da un po’. Quest’anno, a causa del coronavirus, sono stati infatti esami di Stato molto diversi: nessuna prova scritta, i ragazzi hanno affrontato il solo orale, che si è svolto in presenza, davanti a una commissione composta da docenti interni e presidente esterno. Differente anche il sistema di assegnazione dei crediti. Davvero tutto semplificato? Al “pro” (non certo per chi è più portato per lo scritto…) di un colloquio distinto in più fasi, si è contrapposto un “contro”, valido per tutti: gli studenti si sono presentati davanti alla commissione – seduta alla distanza stabilita e con la mascherina sul viso – con alle spalle mesi di didattica a distanza che non sempre e non dappertutto ha funzionato al meglio.
I numeri in Italia e in Friuli
Guardando al rapporto percentuale tra diplomati con lode e diplomati totali, la percentuale più alta si registra in Puglia (5,2%). Seguono Umbria (4%), Molise (3,8%), Calabria (3,7%). Qual è la situazione in Friuli? Sono 157 i ragazzi che hanno ottenuto la lode (1,8% del totale, a fronte dello 0,8% dell’anno scorso). L’8,2% degli studenti ha conquistato il 100, era il 4,4% nel 2018/2019. Anche gli studenti che si sono piazzati nella fascia di voto 91-99 sono aumentati: dal 9,1% al 15,1%. A Udine è confermata la tendenza nazionale. Un esempio è il liceo scientifico Marinelli. Si è passati dai 310 diplomati dell’anno scorso con 32 che hanno raccolto cento/centesimi (di cui 3 con lode), ai 264 diplomati di quest’anno, con 62 cento (15 con lode). L’aumento del numero di studenti eccellenti è stato evidente.
«Questo esame ha favorito il candidato perché gli è stata data la possibilità di costruire e prepararsi bene su un percorso, un po’ come accade con la tesi di laurea – aveva spiegato pochi giorni fa il dirigente del Marinelli, Stefano Stefanel – . I docenti non hanno premiato lo studente, ma semplicemente riconosciuto quanto di buono è stato fatto. I cento e lode? Si tratta di studenti che hanno svolto un percorso scolastico di altissima qualità, che avrebbero preso 100 e lode anche con l’esame vecchio». Anche all’istituto Bonaldo Stringher i “bravissimi” sono stati numerosi e in crescita rispetto al passato: se nel 2018/2019, con 345 diplomati, ci sono stati 14 cento/centesimi, l’anno dell’esame segnato dal Covid, con 305 diplomati, ha visto 21 ragazzi ottenere il 100.
Le eccellenze nei licei
Tornando alla situazione nel Paese, e facendo un distinguo tra istituto e istituto, la media dei voti più alta si conferma nei licei, dove il 4,1% ha conseguito la lode, il 13% ha ottenuto 100, il 18,6% si è inserito nella fascia tra 91 e 99, il 22,8% tra 81 e 90. È ancora il Classico a primeggiare nella fascia di voto 81-100. Nei voti alti seguono gli indirizzi tecnici, in cui ha conseguito la lode l’1,5% dei ragazzi, il 7,3% ha avuto 100, il 13,4% 91-99, il 19,1% 81-90. Nei Professionali, lode per lo 0,6% degli studenti, 100 per il 5,3%, 91-99 per il 12,8%, 81-90 per il 20,3%.
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