Voto, vuota la busta con le “contestate”

Nuovi particolari sul ricorso del Pdl sulle elezioni regionali. «Erano state impugnate scelte a favore del centrodestra»
Schede elettorali in un seggio di una scuola al centro di Roma, 26 maggio 2013. ANSA/CLAUDIO ONORATI.
Schede elettorali in un seggio di una scuola al centro di Roma, 26 maggio 2013. ANSA/CLAUDIO ONORATI.

UDINE. E adesso spunta la busta vuota. Quella che avrebbe dovuto contenere sedici schede contestate. È vero, sedici voti non sono nulla, ma i legali che rappresentano il centrodestra Fvg nel ricorso al Tar contro l’esito del voto delle regionali di aprile sommano errori a errori, «talmente gravi e dettagliati che non giustificano la tesi della Regione: il nostro non è un ricorso esplorativo».

Ieri l’avvocato milanese Marco Celant – che rappresenta il Pdl del Friuli Venezia Giulia – ha svelato nuovi particolari sul ricorso. «Il nostro non è un’istanza esplorativa, come sostengono i legali della Regione Fvg. Non chiediamo il controllo di tutte le schede, ma la riapertura delle buste contenenti le nulle di 850 sezioni, sostenendo l’illegittimità del computo. Abbiamo evidenziato errori evidenti, specifici, sezione per sezione, e non c’è altra alternativa che aprire la busta contenente le nulle che, in Fvg (siete gli unici in Italia a fare, per legge, una cosa del genere) è unica. Nel resto del Paese sono tre a seconda del tipo di nulla: non vidimate, scarabocchiate e riconducibili al votante».

«Un altro esempio – continua Celant –: in un Comune friulano vicino Udine, sono state contestate 16 schede. Contestazione riportata a verbale. Quelle schede andavano messe in una busta e spedite all’Ufficio centrale regionale che, dopo le elezioni e prima delle proclamazione degli eletti, le avrebbe controllate decidendo il da farsi. Quando hanno aperto quella busta dentro non c’era nulla. Peccato che si contestavano voti a Lega e Pdl. Lei mi dirà: ma 16 voti non spostano nulla e potrei anche essere d’accordo, ma è chiaro che qualcosa in queste elezioni non ha funzionato e tanti errori con un differenza di voti tanto limitata fra centrodestra e centrosinistra, può incidere. Può incidere anche sulla composizione del consiglio regionale».

Ma torniamo alle 7 mila schede “mancanti”. «Le faccio alcuni esempi. Siamo in un altro Comune vicino Udine e il verbale di una sezione riporta: “503 votanti, 7 bianche, 28 nulle”, ma non c’è scritto il numero dei voti validi. Per deduzione sono 468, ma non possiamo ragionare per deduzione. Un altro verbale in provincia di Trieste: “793 votanti, 363 validi, 0 bianche, 10 nulle” e i 420 che avanzano cosa sono? Potrei andare avanti per 50 seggi fino ad arrivare a 7 mila schede. Il verbale è il cuore dell’esito elettorale, non è un figlio che si può scrivere a piacimento. Non parlatemi di ricorso stupido».

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