Vuole restituire una borsa ma finisce nei guai
LATISANA. Quando camminando lungo via Risorgimento a Latisana vide una borsetta da donna terra, lui, cittadino albanese emigrato in Italia da diversi anni e divenuto anche titolare di un’impresa artigiana, non ci pensò due volte: adottando l’atteggiamento che ogni cittadino onesto dovrebbe avere la raccolse e si presentò alla locale stazione dei carabinieri per riconsegnarla alla legittima proprietaria.
Mai avrebbe pensato di potersi ritrovare nei guai e di dover intraprendere una battaglia giudiziaria durata anni.
È il caso di Lek Strakaj, cittadino di origine albanese di 47 anni residente a Latisana finito dinanzi al giudice del Tribunale di Udine Antonia Virginia Antonioli con l’accusa di guida in stato di ebbrezza, per la quale ha rischiato la condanna a un’ammenda di 1.500 euro e 18 giorni di arresto, e che già in precedenza si era visto sospendere la patente.
La storia ebbe inizio il 30 novembre del 2009 con il ritrovamento fortuito della borsetta. Poco dopo Strakai si presentò alla caserma dei carabinieri con la borsa in mano. I militari dell’Arma aprirono la borsa e, una volta scoperta l’identità della proprietaria la chiamarono per riconsegnarle la borsa con i suoi effetti personali.
Poteva finire tutto lì. E invece no. Uno dei militari notò come l’andatura di Strakaj fosse incerta e decise di sottoporlo all’alcoltest che rivelò una concentrazione di alcol nel sangue pari a 0.90 grammi per litro. Ed è allora, siccome era arrivato alla stazione dei carabinieri in macchina, che è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza e la relativa sospensione della patente.
Strakai raccontò ai carabinieri che si era fatto accompagnare da un amico sul posto e che quell’amico lo attendeva in un bar nei pressi della stazione dei carabinieri, circostanza confermata da quest’ultimo. Ma non bastò a evitagli una battaglia giudiziaria destinata a protrarsi per anni.
Assistito dall’avvocato Daniela Lizzi, prima ha dovuto rivolgersi al giudice di pace per opporsi alla sospensione della patente, poi la battaglia si spostò in sede penale. «Un’odissea – racconta la Lizzi – che finalmente si è conclusa con la sentenza di assoluzione pronunciata dal giudice».
La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 1.500 euro di ammenda e 18 giorni di arresto, rideterminata in complessivi 2.300 euro di multa. Non pochi per la restituzione di una borsa.
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