Wellcum in crisi, crollano gli affari: è senza lavoro metà delle ragazze

Delle 150 ragazze presenti abitualmente nel locale per adulti austriaco ne sono rimaste solo un’ottantina. Non c’è più lavoro per tutte

UDINE. In tempi di coronavirus, anche il mestiere più antico del mondo segna il passo. Soffiano venti di crisi nel maxi-club per adulti di Hohenturn, in Carinzia, a pochi chilometri dal confine di Coccau. Il rischio contagio sta tenendo alla larga i turisti italiani del sesso, che costituiscono lo zoccolo duro della clientela di Wellcum, struttura di 7.000 metri quadrati immersa nel verde della Carinzia.

Il centro “benessere” resta aperto, come si legge sul sito della casa per appuntamenti più grande dell’Austria, «senza limitazioni per i clienti». Eppure le visite sono drasticamente crollate.. Si parla di un calo, questa settimana, pari al 50%, tanto che delle 150 ragazze presenti abitualmente nella struttura per mettere a disposizione della clientela le proprie abilità sessuali, ne sono rimaste solo un’ottantina. Non c’è più lavoro per tutte, in buona sostanza.

E poiché proprio ieri si è registrato il primo caso di coronavirus in Carinzia, è probabile che la situazione sia destinata a peggiorare. «La prossima settimana si prevede un ulteriore calo di lavoro del 30%», racconta il “manager” di una delle prostitute che lavorano da Wellcum. «Il crollo della clientela è evidente e a pagarne le conseguenze non sono sole le ragazze, ma pure i dipendenti della struttura, una cinquantina in tutto».

Tra questi ci sono anche alcuni residenti nel Tarvisiano, che sono seriamente preoccupati di poter perdere il posto di lavoro. «I controlli sanitari sono continui, quindi non c’è alcun pericolo», assicura una delle persone assunte da Wellcum, dove non ci sono solo le prostitute, ma addetti alle pulizie, camerieri, receptionist e barman. «Gli italiani hanno paura in questo periodo, e preferiscono starsene a casa. Non è un bel momento per noi. Speriamo che questa storia del coronavirus passi in fretta», conclude.

Il club di Hohenturn è stato aperto nel 2013, grazie a un investimento di 7 milioni di euro. Inizialmente accolto con scetticismo anche dai residenti, essendo riuscito a creare un indotto per la comunità locale e per quelle vicine (dando vita a decine di posti di lavoro), con il passare del tempo è stato accettato anche dai più bigotti.

Una “casa del piacere” non come tutte le altre, che oltre ad andare a prendere i clienti nelle principali città del Centro e Nord-Italia con bus brandizzati, dà la possibilità di organizzare serate per soli uomini, addii al celibato, feste di compleanno, cene aziendali, incontri d’affari. Tutte opportunità che oggi, a causa del rischio di contrarre il coronavirus, sembrano non convincere più come una volta i clienti del Wellcum, e quelli provenienti dall’Italia in particolare. E così anche il mercato del sesso va in crisi.

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