«Zaina, nessun malore»: perizia sul paracadute

Porcia, il medico legale ha escluso «emergenze fisiche come infarto o ictus». Stamattina nella chiesa di San Giorgio i funerali del campione morto a Belluno

PORCIA. Non è stato un malore a impedire a Vasco Zaina di aprire il paracadute: l’esame autoptico, stando alle prime risultanze, ha escluso che il campione di paracadutismo sia stato colto da infarto o ictus, emergenze fisiche che avrebbero potuto impedirgli di azionare le vele. Dunque, le primarie conclusioni dell’autopsia, condotta dall’anatomopatologo Puglisi, avvalorano di fatto la tesi del guasto tecnico a una delle due vele che Zaina stava usando per quel lancio di allenamento, mercoledì scorso: il primo paracadute non si era aperto, ma non perchè Zaina non sia stato in grado di farlo per problemi di carattere fisico. Nulla, nel corpo senza vita di Zaina, farebbe pensare a un’emergenza fisica subito dopo il lancio dal mezzo aereo che l’aveva portato in quota.

L’autopsia è stata condotta ancora sabato e ha accertato che Zaina è deceduto per il politrauma riportato nello schianto al suolo. Del resto, anche nel filmato a disposizione dell’autorità giudiziaria si capisce che ben poco scampo la situazione ha dato al campione di paracadutismo: le vele che non funzionano, quella di emergenza che non si apre del tutto, uomo e vela che piombano al suolo avvitandosi su se stessi, il classico quanto tragico movimento elicoidale fino al’impatto.

Il nulla osta è stato già rilasciato sabato dal procuratore Francesco Saverio Pavone.

L’inchiesta ora aspetta i risultati di un’altra perizia, quella tecnica sui paracadute, che il procuratore Pavone ha affidato all’ingegnere torinese De Blasi. Ieri il conferimento dell’incarico e l’inizio degli accertamenti sull’attrezzatura utilizzata da Zaina in quel tragico mercoledì. Attrezzatura posta sotto sequestro e di proprietà di Zaina, istruttore e atleta molto esperto. Che cosa è potuto accadere? Cosa non ha permesso alle vele di aprirsi in maniera adeguata? Sotto i riflettori, stato e manutenzione dei paracaduti, revisioni e via di questo passo. Ma ci vorranno una novantina di giorni prima di avere una risposta precisa del consulente. Nel frattempo i possibili chiamati in causa, familiari compresi, sono stati messi a conoscenza, “avvisati” dello stato dell’indagine.

Ottenuto il nulla osta per la sepoltura, la cerimonia funebre sarà celebrata alle 11 di oggi nella chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire, a Porcia. A piangere la morte dell’atleta 48enne, i genitori, che hanno perduto il loro unico figlio, e la moglie, oltre ai tanti amici e “fratelli di volo”, come amano definirsi coloro che hanno condiviso con lui la passione per questa disciplina.

La famiglia Zaina, che ha vissuto con grande dignità il suo dolore, ha chiesto di commemorare il caro Vasco non con fiori ma devolvendo offerte alla Via di Natale.

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