Ziberna promuove la prima edizione di Dolci di frontiera

Il sindaco: «Era il numero zero e, sin dal prossimo anno, apporteremo dei correttivi» Difesa la scelta di schierare tanti chioschi con cibi salati
Bumbaca Gorizia 10.11.2018 Dolci di Frontiera © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 10.11.2018 Dolci di Frontiera © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«Non male come anno zero». Il sindaco Rodolfo Ziberna promuove “Dolci di frontiera” che ha chiuso i battenti ieri sera. Nonostante le polemiche per la presenza massiccia di gusti salati in una manifestazione che sarebbe dovuta essere il trionfo di carsoline e strudel, l’amministrazione comunale si coccola con gli occhi i numeri. Per l’intera giornata di ieri, c’è stato un buon viavai di persone in città: nulla a che vedere con la manifestazione di punta “Gusti di frontiera” ma, indubbiamente, quella di ieri non è stata la solita domenica poco vivace e poco illuminata.

Quindi, il bilancio della manifestazione non può che essere positivo per il primo cittadino e ha già qualche idea che gli frulla in testa per l’edizione 2019. «Indubbiamente, quella che si è appena conclusa era una sperimentazione. L’abbiamo detto in tutte le salse che era l’edizione zero, eppure ho visto una città davvero molto vivace. Senza pubblicità e quasi esclusivamente con il passapaola c’è stato buon movimento».

Pertanto, l’anno prossimo si ripete, facendo tesoro di quanto successo quest’anno e superando gli eventuali errori di valutazione. «Un’idea potrebbe essere quella di coinvolgere esclusivamente le zone pedonali della città, compresa piazza vittoria dove vedrei bene l’alestimento di una sorta di villaggio natalizio. Idee che mi vengono in mente e che cercheremo di mettere in bella copia in vista della manifestazione che andremo a promuovere il prossimo anno, ovviamente con tutti gli accorigmenti possibili».

Soddisfatti anche gli standisti che, forse, avrebbero preferito un’azione pubblicitaria un po’ più incisiva. «Se fosse stata reclamizzata di più, i risultati sarebbero stati ancora migliori. Ma come edizione zero non è male», osservava ieri sera un’espositrice di corso Italia. —

FRA.FA.

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