Lo zio portiere era morto in un incidente: 37 anni dopo i nipoti riuniscono la sua squadra per ricordarlo
I compagni dell’ex San Leonardo del 1986-87 si sono ritrovati per ricordare il sanquirinese Walter Vettoretto, scomparso a soli 23 anni

Si riuniscono per la prima volta a distanza di 37 anni dalla sua scomparsa, nell’anno in cui lui avrebbe compiuto 60 anni, per ricordare l’amico di squadra, Walter Vettoretto, detto “Fufia”: era di San Quirino, giocatore del San Leonardo negli anni Ottanta.
L’appuntamento, come un tempo, è stato al bar pizzeria Da Plinio, a San Leonardo Valcellina, locale che era ed è rimasto il punto di riferimento per la società calcistica del paese, la cui storia è immortalata sulle pareti in un’ampia serie di fotografie.
L’iniziativa è partita da due nipoti di Vettoretto, Barbara Fioretto e Marco Vettoretto di San Foca di San Quirino, che hanno voluto celebrare in questo modo la memoria dell’indimenticato zio.

A tutt’oggi a San Foca, dove lo zio era nato e vissuto, in molti se lo ricordano come un giovane sempre allegro e generoso. Allo stesso modo i suoi compagni della prima squadra del San Leonardo (campionato 1986-87), nella quale Vettoretto aveva indossato da ultimo la maglia di portiere.
Il giovane morì il 7 settembre 1987, a 23 anni, in un incidente stradale. I nipoti hanno rintracciato tutti i suoi compagni di squadra con l’aiuto di Luca Canciani, titolare dell’omonimo panificio di San Foca e amico di Alessandro Zorat, il quale a sua volta ha chiesto aiuto a mister Giuliano Gregolin, contattando insieme a lui tutta la squadra di quell’anno.
Su una quindicina, alla cena erano presenti in nove: Alessandro Zorat, Giuliano Gregolin, Marco Corba, Sergio Pignoloni, Pino Turchet, Pierangelo Carlon, Giampietro Gattel, Dario Dell’Agnolo e Tiziano Dal Piaz. Assieme a loro i due nipoti organizzatori, due dei cinque fratelli di Vettoretto e un cugino.
Tutto è partito da una foto di gruppo: prima squadra San Leonardo, campionato 1986-87 Terza categoria. «Quando lo zio morì – spiega Barbara – in casa non c’erano sue foto recenti, le ultime risalivano alla cresima. La voce si era sparsa e a Natale di quell’anno gli amici di squadra portarono a sua madre, nonna Bruna Campaner, la sua ultima foto scattata con il San Leonardo. Una copia della medesima foto, l’abbiamo regalata a ciascuno degli amici presenti alla cena e un ingrandimento ai titolari di Da Plinio, affinché la esponessero assieme alle altre. Quand’è morto, io avevo dieci anni, mio cugino quattro, ma per noi è rimasto lo zio al quale tanto volevamo bene» .
«È stata una bella iniziativa – commenta Alessandro Zorat – un’occasione per rispolverare tanti ricordi con amici con cui continuiamo a sentirci e con altri con cui non ci vedevamo da tempo» .
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