Zml recupera con l’export, fatturato a 170 milioni

L’azienda maniaghese del Gruppo Cividale occupa 600 dipendenti. Elettrodomestico, automotive e meccanica i settori di riferimento

MANIAGO. E’ una delle poche aziende che, dopo il primo “colpo” inferto dalla crisi, ha saputo reagire con grande rapidità arrivando anche ad azzerare il ricorso agli ammortizzatori sociali che pure era stato prospettato. E’ la Zml, ex Zanussi metallurgica di Maniago, ex parte di Ecc, Electrolux Components Companies, ceduta nell’ambito di quella mega-operazione di dismissione degli asset ritenuti non strategici, prima a un fondo e al management e dal 2006 entrata nel Gruppo Cividale.

Un fatturato di 170 milioni di euro con 600 occupati, in crescita rispetto al 2008, Zml ha aperto ieri i cancelli dello stabilimento maniaghese per una visita della sezione metalmeccanica di Unindustria Pordenone. Nel ruolo di ciceroni il presidente della spa, Gianfranco Bisaro, il vice Renato Mascherin e il direttore di stabilimento Stefano Dametto. Obiettivo di questo incontro «creare conoscenza tra gli associati e nell’opinione pubblica così come attorno al valore sociale e all’importanza dell’impresa, soprattutto in un momento di grande difficoltà congiunturale».

«L’attività produttiva – ha spiegato Stefano Dametto, direttore generale dell’azienda – è strutturata in tre linee di prodotto, sviluppate in specifiche aree produttive: industriale ghisa, alluminio e rame». Complessivamente le tre tipologie di produzione garantiscono un volume d’affari di circa 170 milioni di euro, un fatturato che, andamento delle materie prime a parte, «è rimasto costante negli ultimi anni e anche per il 2014, grazie all’acquisizione di numerose commesse estere, dovrebbe mantenersi allo stesso livello».

Il portafoglio clienti di Zml muove intorno a tre direttrici: elettrodomestico, automotive e meccanica generale. Il primo è stato il mercato di riferimento, mentre il secondo ed il terzo rappresentano l’attuale ambito di sviluppo. Nel mix di fatturato l’export rappresenta circa il 62%. «Export e innovazione – ha dichiarato Bisaro – sono storicamente nemici delle crisi. In Zml dimostriamo quanto importante sia l’applicazione di questo concetto. È, questa un’altra azienda faro della nostra provincia, esportatrice di un know-how di prodotto e processo che ci invidiano in tutto il mondo».

La vocazione ai mercati esteri trova riscontro anche nella capofila: «Il gruppo Cividale – ha aggiunto Dametto – fattura circa 350 milioni di euro e impiega 1.600 dipendenti, quasi tutti in Friuli, ai quali vanno aggiunti altri 300 dipendenti in Russia e una quarantina in Bosnia. Il Gruppo ha nella fonderia di acciaio e ghisa il suo core business e vende in tutto il mondo getti fusi destinati ai settori dell’energia, dell’Oil and Gas, del navale, del siderurgico e della meccanica varia».

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