Zona rossa, Brusaferro (Iss): "Fvg regione a rischio moderato, si adottino subito altre misure restrittive"

UDINE. A livello nazionale scende a 1.18 il valore dell'Rt (l'indice di trasmissione nazionale calcolato sui casi sintomatici). A evidenziarlo è il report di monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute. Si precisa che: «Si riscontrano valori medi di Rt tra 1 e 1.25 nella maggior parte delle Regioni e province autonome e da questa settimana in alcune Regioni il valore di Rt stimato è inferiore a 1».
Una situazione, questa, che non deve però spingere a "cantar vittoria": «L'Rt è ancora sopra 1 ma dobbiamo scendere sotto 1 perchè altrimenti l'epidemia continua a crescere. Per questo è assolutamente necessario riportare la soglia sotto 1 per ripristinare il tracciamento che è appunto in crisi. Il nostro obiettivo è portare Rt sotto 1 per poter garantire la rapida riduzione dei casi» afferma il professor Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità.
Nonostante qualche miglioramento, «che suggerisce un effetto positivo degli effetti di mitigazione apportati dal Governo, l'Italia si mantiene comunque a livelli critici, con un rischio altro per la maggior parte delle regioni, sia a causa dell'incidenza, che resta alta, sia perché i livelli di degenza e terapia intensiva sono molto impegnati».Le quattro regioni con l’Rt inferiore a 1 sono Lazio (0,82), Liguria (0,89), Molise (0,94) e Sardegna (0,79).

La riduzione dell’indice Rt suggerisce «un iniziale effetto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale del 14 ottobre 2020». Tuttavia, poiché la trasmissibilità in gran parte del territorio è ancora con un Rt sopra 1 e comporta un aumento dei nuovi casi, «questo andamento non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti».
Secondo i dati aggiornati al 17 settembre 17 Regioni sono state classificate ad alto rischio. Friuli Venezia Giulia, Molise e Veneto sono invece le tre regioni attualmente a "rischio moderato" che mostrano però «una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. L'invito alle autorità sanitarie e alle amministrazioni le governano è quello di adottare ulteriori provvedimenti restrittivi.

La buona notizia è che il numero dei contagi inizia ad appiattirsi. «Negli ultimi giorni il numero di contagi sta rallentando la crescita ma l'incidenza negli ultimi 7 giorni resta ancora significativa con 351 nuovi casi ogni 100 mila abitanti con differenze importanti tra territori. L'età media dei contagiati lentamente cresce e per ora resta sotto la soglia della prima ondata - continua Brusaferro - ma ora coinvolge pienamente la fascia oltre i 70 anni, mentre per i decessi si superano gli 80 anni».
Sul fronte dei ricoveri «ovunque è stata superata la soglia di rischio, sottraendo letti ad altre patologie, anche se si è allontanata la soglia di saturazione a 30 giorni grazie ai nuovi interventi messi in campo». «Ma non dobbiamo cantare vittoria, l'indice Rt cresce ancora e bisogna rispettare le misure introdotte», conclude.
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