Zone Rosse a Udine, bilancio positivo: sono 31 gli allontanati dal centro

Terminata la sperimentazione avviata a gennaio. Il prefetto Lione parla di misure efficaci, ma al momento non sono previsti rinnovi. In futuro possibile applicazione in aree più specifiche

Anna Rosso
Controlli di polizia nelle zone rosse. Foto Petrussi
Controlli di polizia nelle zone rosse. Foto Petrussi

Da pochi giorni a Udine è terminata la sperimentazione della “zona rossa” e il bilancio tracciato dalla Prefettura è «positivo», come spiega il prefetto Domenico Lione, visti i 31 allontanamenti effettuati in un paio di mesi: più della metà hanno riguardato persone controllate in Borgo stazione e nell’area compresa tra via Buttrio e via Giulia.

Ma cos’è la “zona rossa? A metà gennaio, sulla scorta di una precisa direttiva ministeriale, anche nel capoluogo friulano era stata definita un’area (corrispondente sostanzialmente al centro storico, a Borgo stazione e al comprensorio ferroviario di via Buttrio) da cui potevano essere subito allontanate sia le persone «che assumevano comportamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti, determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica, tale da ostacolare la libera e piena fruibilità» degli spazi in questione, sia gli individui «che risultavano già destinatari di segnalazioni all’Autorità giudiziaria per reati come spaccio di droga, rissa, lesioni, furto o detenzione abusiva di armi». L’ordinanza, firmata dal prefetto Lione il 16 gennaio, era valida fino a lunedì 10 marzo.

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«È andata assolutamente bene – sottolinea il rappresentante del Governo –, gli effetti dell’ordinanza sono stati concreti. Il provvedimento non sarà subito riproposto, in quanto più avanti, in sede di Comitato di ordine e sicurezza pubblica, faremo ulteriori valutazioni, anche per quanto riguarda le aree. Inizialmente, infatti, abbiamo fatto riferimento, sostanzialmente, a tutto il centro storico e ricompreso le aree ferroviarie. Ma non è escluso che in futuro ci si possa invece focalizzare su aree ancora più specifiche».

In particolare, dei 31 allontanamenti disposti, 16 erano legati ai precedenti dell’interessato per reati contro la persona (risse, lesioni...); 7 per reati contro il patrimonio (come per esempio i furti); 2 per episodi pregressi legati al mondo della droga e 6 per altri reati.

«In sostanza l’ordinanza sulla zona rossa – prosegue il prefetto – va inserita in un contesto normativo ben preciso, che è quello del decreto Minniti che prevedeva già gli allontanamenti per 48 ore, i procedimenti cosiddetti D.ac.ur. (Divieto di accesso alle aree urbane, anche detto Daspo urbano) emessi dal questore. C’è quindi tutto un quadro di misure di prevenzione che già esistono nel nostro ordinamento. E, durante la sperimentazione di questa zona rossa, l’allontanamento, invece di durare solo 48 ore, durava per tutto il periodo dell’ordinanza. Il fatto che siamo stati costretti ad adottare quanto previsto dall’ordinanza della zona rossa in 31 occasioni dimostra che l’efficacia è stata importante».

Secondo il prefetto Lione, l’ordinanza sulla zona rossa è stata «uno strumento in più per attuare delle misure di prevenzione e quindi allontanare personaggi che comunque creavano disturbo all’ordinato svolgimento della vita quotidiana della gente».

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L’effetto di questi provvedimenti preventivi sulla sicurezza urbana, secondo la Prefettura udinese, è stato dunque positivo: «In quest’ultimo periodo – prosegue Lione – non ci sono stati particolare episodi che hanno creato allarme tra la popolazione. Anzi, possiamo dire che avendo ulteriormente allargato la zona prevista dal regolamento di polizia locale alla zona di via Buttrio e di via Giulia, siamo anche riusciti a garantire una tutela rafforzata a un settore della città che è da considerare nevralgico, in quanto, essendo adiacente a Borgo stazione, richiede una particolare attenzione. Un’attenzione che continuerà ad esserci – conclude il prefetto Lione – anche se l’ordinanza sulla zona rossa è scaduta perché, come detto, si continua ad operare nel solco del decreto sicurezza, o decreto Minniti. Si procederà dunque con gli allontanamenti che, tra l’altro, sono spesso il presupposto per l’emissione del Daspo urbano.

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