A cavallo del muro: i giorni nell’Europa dell’Est di Demetrio Volcic
Sarà presentato venerdì 5 aprile all’Abbazia di Rosazzo il libro postumo del giornalista Rai: i curatori Paolo Possamai e Livio Semolič lo illustreranno nel corso di un incontro

Un diario di viaggio nell’Est europeo prima e subito dopo la fine della cortina di ferro. Sono pagine di prosa intrise di un umorismo che realizza nel minimo il massimo di iconicità e di eleganza, quelle che affiorano dalle cronache degli anni da inviato di Demetrio Volcic.
Paolo Possamai, già direttore de Il Piccolo di Trieste e oggi direttore editoriale del gruppo Nem, e Livio Semolič, componente del Monitoring Committee Interreg Italia Slovenia, saranno ospiti venerdì 5 aprile, alle 18, del terzo appuntamento de “I Colloqui dell’Abbazia.
Il viaggio della carta geografica di Livio Felluga” per presentare il libro “A cavallo del muro. I miei giorni nell’Europa dell’Est” (Sellerio editore) scritto da Demetrio Volcic (Lubiana 1931-Gorizia 2021).

L’evento rientra nel calendario della nona edizione della rassegna letteraria curata e condotta da Elda Felluga e Margherita Reguitti nello storico complesso abbaziale di Rosazzo.
I curatori racconteranno il celebre giornalista Rai attraverso le pagine del libro pubblicato in sloveno prima di morire e che oggi offre, nella versione in italiano, una fotografia e una testimonianza del lavoro eccezionale di giornalista che Volcic espletò, garantendo al servizio pubblico della Rai prestigio e autorevolezza.
Possamai e Semolič nel curarne la trasposizione in lingua italiana hanno il doppio merito di proporre Volcic giornalista e scrittore ma anche uomo colto, curioso, ironico e autoironico.
La pubblicazione è arricchita da una prefazione del collega e amico giornalista Jas Gawronski che ricorda come Volcic fu per gli italiani la voce dalla Piazza Rossa cui faceva da contraltare la sua da Washington. «Il mondo bipolare che io e Demetrio – scrive Gawronski – abbiamo tentato di raccontare e porre in dialogo fra loro».
Nella postfazione Romano Prodi lo definisce vero europeista convinto che l’Unione dovesse allargarsi ai Balcani a garanzia della sua stabilità dell’area.
Walter Veltroni ne sottolinea il senso dell’umorismo, lo sguardo beffardo e la capacità di estrarre il Dna da tutto ciò di cui si occupava.
Il volume accoglie il lettore con un’introduzione dedicata agli scoop “mancati”: «Il segreto dei miei “buchi” è che tutte le volte che vado in vacanza, immancabilmente succede qualcosa – scrive Volcic –. Il 18 agosto del 1968 lasciai Praga, quarantott’ore prima che arrivassero gli invasori sovietici».
E ancora: «A volte però non è colpa del cronista. Gli scoop italiani, anche quando avvengono, non fanno effetto rispetto a quelli delle grandi catene televisive».
Brani dai quali filtra la vena autoironica di chi aveva conosciuto uomini di potere e statisti di alto livello.
Il libro regala una lezione di storia, quella della seconda metà del’900, nella quale Volcic spazia da Vienna a Berlino, da Mosca a Varsavia, da Budapest a Praga a Bucarest, spingendosi in Giappone e Cina. Il suo legame con il Friuli Venezia Giulia e, in particolare Gorizia, senza dimenticare il suo impegno politico trova spazio fra le pagine. Da senatore prima e da europarlamentare poi ha seguito l’iter che ha portato all’ingresso della Slovenia nell’UE.
“A cavallo del muro” è atteso a un altro prestigioso appuntamento: il 9 aprile alle 15.30 nella sala Zuccari del Senato a Roma sarà al centro di un incontro. Introdurrà la senatrice Tatjana Rojc e ne parleranno Corrado Augias, giornalista e scrittore e il senatore Luigi Zanda, presenti Paolo Possamai, Livio Semolič e Jas Gawronski. Il convegno sarà trasmesso in diretta streaming al link webtv.senato e sul canale youtube del Senato.
La rassegna è promossa dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo e dalla Livio Felluga, in collaborazione con l’associazione culturale Vigne Museum, il sostegno di Comune di Manzano e Regione Friuli Venezia Giulia.
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