Afro, Zigaina, Bison e Pellis: la super asta dei big friulani

Le gallerie Colussa e Stadion mettono sul mercato opere di valore museale. Anteprima il 5 a Udine in piazza San Giacomo. C’è anche un capitello della loggia

UDINE. Da quando nell’autunno del 1961 il Metropolitan Museum di New York si aggiudicò al cambio dell’epoca per la cifra record di un miliardo e mezzo di lire (2 milioni e 300 mila dollari) “Aristotele contempla il busto di Omero” eseguito da Rembrandt proveniente da una collezione americana il mondo delle aste cambiò. Fino ad arrivare ai 179 milioni in bigliettoni verdi di quest’anno con “Les femmes d’Alger” firmato da Pablo Picasso. Questo per osservare che le aste rappresentano, sí, il mercato, ma offrono uno spicchio importante di cultura presentando spesso opere di rilievo museale.

Gli udinesi che venerdí 5 e sabato 6 giugno (nelle ore tra le 17 e le 20 e le 10 e le 20 del giorno successivo) passeggeranno per il salotto di piazza San Giacomo avranno il piacere di visitare gratuitamente nella Galleria Colussa e nello spazio in piano della via adiacente la preview di una notevole vendita all’incanto che si terrà il 12 giugno nella sede triestina della casa d’aste Stadion in una tornata unica a partire dalle 17.30.

Un avvocato udinese ha messo infatti sul mercato una collezione il cui perno è costituito da molte opere storiche di Giuseppe Zigaina, il grande artista friulano che è mancato nell’aprile scorso e del quale il collezionista è stato amico.

A onor del vero va sottolineato che l’asta doveva svolgersi ancor prima della scomparsa del maestro. Saranno battuti anche altri quadri provenienti dal Friuli e da Trieste. Fra le provenienze udinesi il “Bacco” del 1925 (olio su tela di 200 centimetri per 240) di Giovanni Napoleone Pellis, eccezionale per dimensione e qualità, sul quale in passato avrebbe posto l’attenzione un colosso assicurativo. L’opera è stimata fra 55 e 75mila euro.

Il catalogo presenta una particolare curiosità: un capitello della Loggia del Lionello con suo basamento «eseguiti - si legge - nella metà del XV secolo e facenti parte del colonnato originale». La dichiarazione di autenticità è di Copetti Antiquari. La stima fra 30 e 40 mila euro. La Stadion attraverso il direttore Furio Princivalli ha informato la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia.

Di Giuseppe Bernardino Bison, il pittore nato a Palmanova nel 1762 e morto a Milano nel 1844, andranno all’asta alcune opere provenienti da Trieste. Fra esse un blocco di quattro tempere su cartoncino di 28 centimetri per 41 con tema Venezia vista nei suoi angoli piú preziosi e affollati sarà proposto con stima fra i 50 e i 70 mila euro.

Stando alle indiscrezioni un mediatore avrebbe già offerto a nome di un gallerista londinese la cifra base su trattativa privata, ma la proprietà è intenzionata a percorrere fino in fondo la via ormai intrapresa. Si tratta di “La Regata sul Canal Grande”, “Il Bucintoro a San Nicolò”, “Il Bucintoro in Riva degli Schiavoni” e “Festa del Giovedì Grasso in Piazza San Marco”. Le tempere sono supportate da un’adeguata bibliografia.

I Zigaina ripropongono alcuni quadri del Mito, gli anni Cinquanta. “Biciclette e falce”, un olio su tela di 97 centimetri per 77; e “Biciclette e steccato”, un olio su tela di 91 centimetri per 122, entrambi valutati tra i 50 e i 60mila euro; "Biciclette e cavalli" (110 centimetri per 120) a 38-48mila euro, tutti pluripubblicati ed esposti. E ancora: “Falciatori che riposano”, una tela di 50 centimetri per 70 a 25-35mila euro e un ritratto su tavola del 1947 (12-16mila).

Non finisce qui, ma ci fermiamo per limiti di spazio. Non mancano i disegni, uno con dedica di Pier Paolo Pasolini. E una serie di piccoli Afro con una tela precubista del 1947 (32 centimetri per 45) a 28-38mila euro. Per l’alta epoca Madonne lignee anche di scuola friulana.

L’asta con cui la Stadion di Trieste festeggia i 25 anni di attività sarà un vero e proprio test per il mercato. In particolare per quello del compianto Giuseppe Zigaina il cui valore pittorico e intellettuale è riconosciuto e consolidato. Ma un’offerta cosí ampia di capolavori del maestro in una tornata unica di vendita non si era mai verificata. Siamo davanti a una stima minima complessiva di circa 350 mila euro, ben oltre i 400 mila se si comprendono i diritti d’asta.

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