Al golf club Lignano Vasco Rossi va in buca: sarà il suo nuovo sport?

LIGNANO. Il golf è rock o lento? Mah, ci vuole grinta, vero, però non c’è gran fretta di arrivare in buca. Parafrasando l’Adriano vien da chiederselo mirando (o, per meglio dire, immaginando) Vasco sui green.
Gli è venuta un po’ d’improvvisa voglia di golf, al signor Rossi, passeggiando sulla moquette del club di Lignano, che in realtà si chiama fairway, ma parliamo facile, valà. Nell’attesa del gran giorno di domani sera. Ocio: arriveranno in ventidue mila al Teghil.
Il rocker si è rifugiato proprio là dentro al Golf e mica per star lontano dai . suoi, che lo adorano. E per suoi intendiamo il popolo di Vasco, naturalmente. Macché.
Ama il verde lui, e chi gli sta attorno lo sottoscrive. Tant’è che al mattino quattro passi per i sessanta ettari di uno dei percorsi più belli della regione, il Blasco se li fa volentieri. E i ragazzi del campo, Roberto e Michele, sono subito pronti a farsi avanti.
D’altronde gente così non si vede in giro, di solito. Soci, quelli si vedono in giro. Simpatici o brontoloni, ma sempre le stesse facce s’infilano in club house più o meno felici di come hanno toccato quel giorno ’sta benedetta palla.
Arriva Vasco, alè. Raccontano, sempre i ragazzi del campo, di quanto sia carino il provocautore (mai dire cantante, che è riduttivo, né tantomeno cantautore, orrore!). Gli chiedi una foto, gli chiedi un autografo. Subito.
Disponibile, sorridente. Batte un cuore modenese, là sotto, e non serve dire altro. Insomma, per arrivare al punto, un paio di mattine fa l’ospite che tutti i friulani in questi giorni vorrebbero conoscere e portarsi a casa, decide che il momento è giunto.
Vivere al “Golf Inn” con terrazza sulla diciotto, indubbiamente istiga a passare da uno stato contemplativo alle vie di fatto. Non è nostra abitudine rovistare nell’intimità altrui, anche se famosa. E non stiamo a perderci nei dettagli, ben conoscendo la pressione alta dei vip quando si scoprono spiati.
Ma qui è un gioco nel gioco, suvvia. Non sappiamo com’è andata - del tipo: è stato amore come spesso accade quando fai volare la prima sfera bianca? - ma sicuramente il maestro Jonathan Baglioni gli avrà passato qualche etto di ottimo virus, conoscendolo.
Be’, il golf è virale, non v’è dubbio. Non serve potenza, né addomi tartarugati, né prestazioni da maratoneta, nonostante si cammini parecchio. E, in un giro, i tuoi sette barra otto chilometri te li sciroppi tutti interi.
Ecco, se proprio una dote è richiesta, questa è il tempo. Non si chiama swing a caso il movimento che ti fa colpire la pallina. Allora è perfetto, Vasco.
Ci provi e insista, non si faccia scoraggiare dai primi lisci o dalle inevitabili zappate degli esordi. Ci vorrà un po’ per andare al massimo. Ma poi il Siamo solo noi – lei e la buca - avrà il sopravvento. Si fidi.
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