Albachiara, Sally... Grande Vasco se canta le donne

LIGNANO. Ore d’attesa febbrili a Lignano per il concerto di Vasco Rossi, in programma sabato 18 giugno. Intanto si ragiona sulla scaletta del concerto al Teghil e spunta un tema ricorrente di Vasco: le donne.
In una recente intervista Vasco ha detto di non essere mai riuscito a capire le donne. Eppure ha dipinto l’universo femminile in tutte le sue sfumature. È sempre stato innamorato delle donne, le ha descritte con intelligenza, con realismo, con emozione. Alle donne si è ispirato per scrivere alcuni dei suoi piú grandi successi, come “Albachiara”, “Anima Fragile”, “Sally”.
La prima a segnarlo, a livello personale, fu la femminista Paola Panzacchi, con cui si fidanzò attorno ai 20 anni e dalla quale fu lasciato al termine di una travagliata relazione. Questa storia finita male lo segnò molto, probabilmente perché la Panzacchi aveva ferito la sua autostima.
Nelle interviste Vasco ricorda ancora quella storia d’amore. A lei avrebbe dedicato almeno tre canzoni, anche se lui non ha mai confermato. La prima è “Io no”, uscita nel 1999, ma abbozzata già a metà degli anni ’70, in cui ripensa al rapporto avuto con una sua ex, che lo ha fatto soffrire molto.
Poi ci sono l’ironica “Incredibile Romantica”, e la “logica delle calze nere” di “Brava”. Entrambe sono nell’album “Siamo solo noi” del 1981.
Le donne in musica di Vasco sono davvero molte. “Albachiara” è una tredicenne alla fermata della corriera di Zocca, alla fine degli anni ’70. Vasco, che di anni ne aveva il doppio, stava preparando gli esami universitari e la osservava dalla finestra di casa.
Ne studiava lo sguardo assorto, la bellezza acerba e incerta, immaginandola poi nella sua cameretta, lontano dallo sguardo del mondo, alla scoperta di se stessa e del proprio corpo. In poche strofe tradusse tutto, sogni e speranze, candore e malizia. Anche Gaetano Curreri la conosceva.
«Sapevo chi era quella ragazza di Zocca – disse –. Avevo colto in lei questo aspetto romantico. Pensavo a quelle foto un po’ sfumate, dai contorni non cosí precisi. Visi quasi angelici, che però non coglievi in tutta la loro precisione. Ecco, io volli dare quell’idea eterea con la mia introduzione al piano.
A mano a mano l’obiettivo si metteva a fuoco e nella parte rock veniva fuori l’immagine nitida, quasi provocatoria, di questa ragazza alla scoperta del corpo e della sessualità. Avendola vista e non solo immaginata, quella ragazza dava anche a me la stessa sensazione».
“Albachiara” è diventata una delle adolescenti piú famose d’Italia. Nel testo, in realtà, ognuno può trovare una parte di sé: donne commosse dal ricordo degli stessi turbamenti, ragazzini innamorati della compagna di banco, ogni uomo capace di sognare attraverso gli occhi altrui.
Poi ci sono “Gabri”, “Laura”, (“Brava”) “Giulia”, “Delusa”, “Silvia”, e anche “Jenny”, in cui Vasco fotografa con forza espressiva la sofferenza, i pregiudizi, l’isolamento di una ragazza che soffre di malattia mentale. E poi “Sally”, una delle sue canzoni piú intense e profonde, dietro la quale si cela lui stesso.
Sally è una donna disillusa dalla vita, che ha perso, attraverso appunto le delusioni ricevute, l’ingenuità e la spensieratezza della gioventú e ora osserva la vita con occhi diversi e, spesso, freddi e disincantati. Sally ritrova tuttavia una forza interiore grazie alla quale ripartire facendo tesoro del passato e lasciando viva la speranza per il futuro.
Dalla canzoni alle realtà, la donna della sua vita è Laura Schmidt, una milanese con radici germaniche che Vasco conobbe nel 1987.
Lei allora aveva appena 17 anni. È nato un legame forte, che dura ancora oggi. Sempre lontana dai riflettori, Laura ha insegnato a Vasco anche il senso della famiglia e gli ha dato un figlio, Luca. Nel 2012 si sono sposati.
«Mi sono sposato solo per sistemare questioni legali visto che avevo avuto figli da altre donne – ha raccontato il rocker a “Vanity Fair”–. Mi sentivo già legato a Laura e a mio figlio da un progetto molto prima del matrimonio. Un progetto che ho difeso sempre. Soprattutto da me stesso».
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