Amatrice - Friuli: a teatro per aiutare a rinascere
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UDINE. Da quarant’anni si continua a ripetere una frase ormai simbolo del terremoto del ’76: “Il Friuli ringrazia e non dimentica”. E, se proprio nell’anno del quarantesimo anniversario di quella tragedia, vero e proprio spartiacque per il popolo friulano, l’Italia intera si è fermata di fronte a un altro sisma, questa frase non può che essere richiamata alla memoria e resa ancora una volta attuale.
La solidarietà, infatti, è stata il motore trainante allora, e continua a esserlo ancora oggi, che le catastrofi colpiscono altre zone, ma lasciano uguali ferite nell’anima. A schierarsi dalla parte del ricordo, con un artistico atto di beneficenza, è questa volta il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con tre serate che saranno contemporaneamente occasione di celebrazione e di messa in pratica di buone azioni solidali.
La prima è in programma lunedì 12 dicembre, alle 20.45, con “1976: dopo un terremoto uno scudetto”, una serata nel corso della quale si intrecceranno le storie, professionali, umane e sportive di un gruppo di piccoli grandi eroi friulani: con la vittoria dello scudetto italiano juniores, l’Associazione Pallacanestro Udinese (Apu) non soltanto coronò un magnirico sogno sportivo, ma anche superò le enormi difficoltà di un tragico destino.
L’incontro è ideato dal professor Flavio Pressacco e dall’attore e direttore della prosa al Giovanni da Udine, Giuseppe Bevilacqua, in collaborazione con la Federazione Italiana Pallacanestro Comitato Provinciale di Udine, con l’Associazione Sportiva Disabili “Basket e non solo”, Udine Basket Club Latte Carso, SB House of Basketball, Apu ieri ed è liberamente tratto dal bel libro “1976 lo scudetto dopo il terremoto” recentemente edito da Aviani e Aviani, opera dello stesso professor Pressacco con la collaborazione del giornalista Francesco Tonizzo, esperto dei temi sportivi della nostra regione.
Il secondo appuntamento di questa speciale rassegna dedicata al terremoto, è fissato per mercoledì 14 dicembre, quando andrà in scena “40 d.T. galateo per un terremoto”, spettacolo di e con Natalie Norma Fella e Sara Rainis, prodotto da Associazione Quarantasettezeroquattro / Inisible Cities - Urban Multimedia Festival con il sostegno di PimOff Milano.
Nello spettacolo – pensato e realizzato nella primavera del 2016, prima delle scosse che hanno colpito il Centro Italia – il collettivo teatrale Wundertruppe traduce in una performance la ricerca su traumi e rigenerazioni, comunicandola a chi è nato dopo il 1976, la generazione 40 d.T. (dopo Terremoto), appunto.
La serata prevede una doppia rappresentazione, alle 19.45 e alle 21.30. A chiusura di questa serie di appuntamenti, mercoledì 21 dicembre alle 20.45, ci sarà la rappresentazione “Genius Loci. Dov’era… com’era. A quarant’anni dal terremoto”.
Lo spettacolo, scritto e diretto dall’attore e regista Andrea Collavino vede la partecipazione prestigiosa di Omero Antonutti, di Maria Grazia Plos, Riccardo Maranzana e della Corale “Renato Portelli” di Mariano del Friuli diretta da Fabio Pettarin.
Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Sul palco si intrecceranno le storie del passato e del futuro, in un gioco di memoria e di metafore, con le voci del coro e degli attori a incontrare quella del narratore che si sovrapporrà ai suoni dei radioamatori registrati negli attimi della tragedia del 1976.
«Le storie che raccontiamo – commenta l’autore del testo, Andrea Collavino – forse parlano tutte di una stessa storia: da qua. ndo il nostro pianeta esiste esistono i terremoti, e da quando possiamo raccontarli, sono stati oggetto di narrazioni. In occidente gli uomini hanno originato miti e dei per renderli concepibili: in pochi secondi tutto cambia e niente sarà più come prima, perciò non possiamo fare altro che cercare di ricomporre il “com’era” rimettendolo “dov’era”, almeno nella narrazione della memoria».
Ad accogliere il pubblico nel foyer del teatro Nuovo, fin da lunedì 12 dicembre, ci saranno i 6 pannelli con le riproduzioni delle pagine del Messaggero Veneto del 1976, dedicate al terremoto. Sei pagine fondamentali nella vita e nella memoria collettiva dei friulani, di quelli che vissero la tragedia, di quelli che ricostruirono con orgoglio e tenacia.
Il ricavato di questi tre appuntamenti andrà interamente in beneficenza, a sostegno di Amatrice e delle popolazioni e dei paesi del Centro Italia che ora vivono il trauma di una tragedia e coltivano il sogno di tornare dov’erano com’erano.
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