Appello dal Mittelfest all’Europa: apra gli occhi sull’immigrazione

Presentato a Milano il ricco cartellone: 60 eventi sul tema simbolo dell’acqua. La prima di “Scandalo” con Stefania Rocca, De Luca, Ferri e l’opera di Nyman

MILANO. Scivolerà sull’acqua il Mittelfest 2015, maratona artistica dai numeri impegnativi - oltre 60 spettacoli in nove giorni - e dalle ambizioni alte: catturare un pubblico internazionale, offrirgli suggestioni forti, fidelizzarlo con la promessa di un seguito (anzi, due) di analogo spessore e sul filo della continuità tematica.

Perché se “Il colore dell’acqua”, appunto, incanterà gli spettatori dell’edizione numero 24 del festival cividalese, la successiva avrà per protagonista la Terra e quella a seguire l’Aria: un viaggio negli elementi, insomma, che al suo debutto ammicca - con logica di sinergia e di interscambio turistico - anche all’Expo, posto che elemento liquido e cibo rappresentano, di fatto, un tutt’uno.

Ma si guarda, in primis, all’Europa, quell’Europa «priva di visione» - parole del presidente dell’Associazione Mittelfest, Federico Rossi - che chiude gli occhi di fronte al dramma di un Mediterraneo trasformatosi in cimitero di esseri umani e, pure, «in tomba dei sogni dei padri fondatori»; quell’Europa circondata dall’acqua, vissuta sull’acqua, ma non sufficientemente attenta alla tutela di tale inestimabile bene.

Ieri, a Milano, la presentazione nazionale della rassegna, che fra il 18 e il 26 luglio veicolerà nella cittadina longobarda fior di talenti italiani ed esteri, offrendo prime assolute e - novità della proposta 2015 - svicolando dalla logica strettamente mitteleuropea.

Il cartellone allarga i suoi confini geografici, dilatando l'orizzonte verso il bacino del Mediterraneo e aprendo cosí al celebre musicista armeno Arto Tuncboyaciyan (anima dello spettacolo “Armenian Dream”, concepito appositamente per Mittelfest), alla voce araba del gruppo libanese indie-rock Mashrou' Leila, al Duo Amal (“speranza”, in arabo: la coppia di musicisti, entrambi pianisti, è formata da un israeliano e da un palestinese), alla Istanbul State Symphony Orchestra, impegnata nella prima esecuzione italiana del concerto “Water Dances”, firmato dal grande compositore Michael Nyman.

Come un’onda, dunque, il festival si allunga, cerca ed esplora nuovi spazi. Ma non perde di vista il legame con il passato, con quella strutturazione di palinsesto (peculiare degli inizi dell’esperienza) che si cerca, gradualmente, di recuperare: l’ouverture, cosí (sabato 18, dalle 17), sarà all’aperto e soprattutto itinerante, riversando sulle strade di Cividale la cascata di note di sette cori e i suoni di 149 bottiglie; a firmare questo concerto-installazione sonora è il compositore austriaco Nussbaumer.

E nel segno dell’acqua sarà, allo stesso modo, l’evento speciale in programma per la prima serata della manifestazione, “Aghe.Voda.Ujë”, spettacolo di parole e musica (concepito da Valter Sivilotti) che affiancherà compositori, interpreti, cantautori e poeti da Italia, Croazia, Bosnia e Erzegovina, Serbia, Slovenia, Montenegro, Macedonia, Albania.

Le voci dal Belpaese saranno quelle di Tosca, di Loris Vescovo, Luigi Maieron ed Edoardo De Angelis; i testi, poetici e in prosa, sono invece firmati dallo scrittore goriziano Paolo Maurensig e dal poeta sloveno Miroslav Košuta. Ancora un flash sul giorno dell’inaugurazione: offrirà, fra l’altro, la prima nazionale di “Trash cuisine”, la nuova performance del Belarus Free Theatre, che focalizza la sua attenzione sulla pena di morte.

Troppo ricco, il cartellone, per poterne dare conto con dovizia. Appena qualche cenno, allora, partendo da un’ulteriore prima, la co-produzione Mittelfest-Teatro Stabile del Fvg "Scandalo", opera di Arthur Schnitzler mai rappresentata in Italia; in scena Stefania Rocca e Franco Castellano. La danza offrirà la possibilità di ammirare due étoile di fama mondiale, Carolyn Carlson - coreografa che all’acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni piú intense - e Alessandra Ferri, protagonista del gala Evolution.

Teatro? Non c’è che l’imbarazzo della scelta, nella sezione curata da Rita Maffei: si spazia dall’omaggio a Giuliano Scabia (con i giovani attori dell’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe) a “Rumore di acque”, con Marco Martinelli, “Il mio nome è Nettuno” (voce narrante David Riondino), “Ma”, ultima fatica di Antonio Latella (per Candida Nieri).

Prima nazionale per “Selvaggina”, di Nejc Gazvoda; promettente, inoltre, la conferenza scenica “Wastebusters”, dialogo tra l’agroeconomista Andrea Segrè e il conduttore di Caterpillar Massimo Cirri, accompagnato dalle vignette di Francesco Tullio Altan. Avanti, poi, con due talenti di casa nostra - Erri De Luca e Gianmaria Testa - e con l’adattamento per il palcoscenico (curato dal Teatrino Giullare) del romanzo “Le amanti”, del Nobel Elfriede Jelinek.

Musica, adesso. L'Orchestra della Nanjing University proporrà un concerto appositamente per Mittelfest: composizioni sul filone tematico dell'acqua, eseguite con strumenti della cultura popolare cinese sotto la guida del maestro Meng Xing.

Menzione d'obbligo, poi, per il pianista franco-tunisino Jean-Marc Luisada e per il trombettista Markus Stockhausen, che accosterà al suo strumento il santur dell'antica Persia, suonato da Alireza Mortazavi.

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