«Apriamo il Giovanni da Udine ai grandi concerti d’estate»

Il direttore artistico del Teatro Nuovo Marco Feruglio lancia un’idea alla città. «Facciamo come nelle metropoli. È un test per il nostro pubblico sempre reattivo»

UDINE. A stagione conclusa, il Giovanni da Udine si spinge, con un ulteriore appuntamento fuori abbonamento, nel cuore della programmazione estiva.

L’occasione è data dal calendario dell’Estate in Città udinese, promossa dall’assessorato alla cultura, nel quale si inserisce il concerto del prossimo 27 giugno alle 20.45 con la San Francisco Youth Orchestra, diretta da Donato Cabrera, appunto al Giovanni da Udine.

«È la prima volta, per quanto io mi ricordi - ci dice il sovrintendente e direttore artistico di musica e danza Marco Feruglio - che ci spingiamo cosí in avanti con un concerto sinfonico».

In effetti il pubblico, diciamo "tradizionale", e i cartelloni dei vari teatri italiani, difficilmente vanno oltre aprile e maggio.

«È vero, a eccezione forse delle grandi città con orchestre residenti, per ovvie ragioni. Per noi, però, questa sarà anche l’occasione di testare la risposta del nostro pubblico, generalmente molto reattivo, in un periodo cosí particolare, e anche di raggiungere e magari fidelizzare una nuova fascia di pubblico, considerata la diversa collocazione temporale del concerto».

Ci anticipa qualcosa del programma e degli ospiti?

«È un concerto che presenta varie particolarità. Per prima mi faccia segnalare che si tratta di una formazione orchestrale i cui componenti non superano l'età di 21 anni. Musicisti giovani, dunque, ma di pari importanza della San Francisco Symphony Orchestra che l’ha fondata e di cui è l’emanazione. È diretta da grandi direttori, non solo da Michael Tilson Thomas, ma il suo podio è stato occupato da nomi come Herbert Blomstedt, Sir Simon Rattle, Kurt Masur e Valery Gergiev, giusto per dare qualche riferimento. È un’orchestra che partecipa alle stagioni della grandi sale da concerto, come il Festival di Salisburgo, e in quest’occasione arriva a Udine dopo aver partecipato all’Expo di Milano. Oltre ai grandi direttori che l’hanno guidata, vanta la presenza di solisti di altrettanto prestigio, come Yo Ma, Isaac Stern, Yehudi Menuhin, Vladimir Ashkenazy. Vista l’età dei suoi componenti è una formazione anche molto attiva nel campo della musica contemporanea, ovviamente con una predilezione per i compositori statunitensi, tant’è che ha inciso moltissime composizioni di John Adams. Oltra a questo compare frequentemente in programmi televisivi, sia didattici che di cross over».

E per quanto riguarda il repertorio?

«Il programma che seguono a Udine è un programma che starebbe bene in una qualunque stagione di prestigio. Inizia con la Pavane per orchestra in fa diesis minore op. 50 di Gabriel Fauré e poi, nella prima parte, prosegue con il Concerto in sol minore op.26 per violino e orchestra di Max Bruch, solista sarà un puro talento di origine armena: Sergey Khachatryan. Si tratta di una composizione che non ha mai conosciuto momenti di oblio, che esprime in modo straordinario la cantabilità romantica. Nella seconda parte verrà eseguita la Sinfonia n.5 in do diesis minore di Gustav Mahler, un compositore molto amato dai nostri abbonati».

Ci dà qualche anticipazione sulla nuova stagione?

«Non posso dirle molto, per adesso, la presenteremo all’inizio di luglio, ma le posso confermare che ci sarà ancora Mahler e poi Bruckner, importanti orchestre e grandi solisti».

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