Carla Gravina sul set dei Soliti ignoti: «Ero timida ma parlai in friulano»

Trent’anni fa il ritiro dalle scene dell’attrice nata a Gemona. Il ricordo di Volontè: «Un cinema di rigore»

Attilio Gatto

Ha lasciato nel 1994: sono trent’anni che Carla Gravina non fa un film, non appare a teatro e in televisione. E manca, manca il suo talento, che ha rivelato una delle più grandi attrici italiane.

Nasce a Gemona del Friuli il 5 agosto 1941, poi si trasferisce a Roma. È il 1957, ha 15 anni: un grande regista, Alberto Lattuada, incontra per caso la giovane friulana e le propone il film d’esordio, “Guendalina”. Lei dimostra gran temperamento, sensibilità d’attrice. Tanto che nel’58 recita con i grandi – Gassman, Mastroianni, Claudia Cardinale – in un film di culto, come “I soliti ignoti” di Monicelli. «Ero così timida – dice, – ma davanti alla macchina da presa, disinvolta, ho parlato anche in friulano.».

Carla Gravina è indimenticabile soprattutto per uno sceneggiato televisivo del 1971, “Il segno del comando”, una storia di misteri e di sovrannaturale, ben costruita, che ha avuto subito i favori del pubblico.

Nel 1960 debutta a teatro, a Verona, con “Romeo e Giulietta”. E Romeo è Gian Maria Volonté, che diventa suo compagno. Hanno una figlia, Giovanna, che prende il cognome Gravina. «Nei primi anni sessanta – racconta l’attrice – non era tollerata una storia d’amore con un uomo sposato e una figlia nata fuori dal matrimonio. Ci fu uno scandalo e il cinema mi chiuse le porte».

Giovanna Gravina Volonté organizza a La Maddalena, in Sardegna, “La valigia dell’attore”, festival cinematografico dedicato proprio a Gian Maria Volonté. Anche Carla Gravina è legata allo splendido arcipelago del Nord Sardegna. Intanto studia, s’iscrive al centro sperimentale di cinematografia. interpreta film d’impegno. Due dei migliori registi italiani per lei: Gianni Puccini la dirige ne “I sette fratelli Cervi”. Carlo Lizzani in “Banditi a Milano”, con Volonté. La Gravina ha interpretato oltre trenta film. A teatro ė stata diretta da Strehler, Ronconi Cobelli. La carriera cinematografica l’ha conclusa con “iI lungo silenzio”, diretto da Margarethe Von Trotta.

Ha vissuto anche una fase politica. Nel 1980 è entrata in Parlamento: «Sono risultata prima dei non eletti. Luigi Longo muore, e chi lo sostituisce? La Gravina! Che vergogna, prendere il posto dell’ex segretario del Pci!».

Volonté non c’è più. Riposa a La Maddalena, l’Isola amata. Ma si erano lasciati. Dice Carla Gravina: «Una sera andiamo al ristorante con gli amici, Gian Maria era lì con Mireille Darc. Mano nella mano, occhi negli occhi». Ma è stato un grande amore.

Carla Gravina oggi ha 82 anni. Pensa con affetto al padre di sua figlia, di Volonté dice: «Ha regalato se stesso ai personaggi che ha interpretato, e ce li ha lasciati. Riscoprirli è una lezione di cinema, di vita, di rigore».

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