Cartoni Morti dal web al Piccolo festival, lo youtuber Lorenzon: «Mi piace raccontare il mondo che vedo»
Popolarissimo sulla piattaforma per i video, sabato 111 novembre sarà all’apertura della rassegna dell’animazione a San Vito al Tagliamento

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. C’è Andrea Lorenzon, classe 1989, in arte Cartoni Morti, youtuber originario di Portogruaro con milioni di followers sul canale del quale è stato un pioniere, oltre che su Instagram, fra gli ospiti più attesi, sabato 11 novembre, del Piccolo festival dell’animazione, la rassegna dedicata all’illustrazione e all’animazione d’autore organizzata dall’associazione Viva Comix con la direzione artistica di Paola Bristot, che fino al 18 novembre porterà a San Vito al Tagliamento (ma non solo) 80 cortometraggi in gara, incontri, mostre e spettacoli.
Alle 18.30, nell’auditorium Zotti, Lorenzon, che attraverso le sue animazioni ironiche e sarcastiche racconta la società contemporanea, spesso facendo passare messaggi molto seri (è noto il suo contributo alla campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione) e smaschera le contraddizioni di programmi tv, personaggi famosi, politici e persone comuni, sarà intervistato da Davide Toffolo, noto fumettista e frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti.
Andrea, nel “lontano” (digitalmente parlando) 2007 lei ebbe l’intuizione di ideare per Youtube storie divertenti sotto forma di cartoni animati. Ma chi era Andrea prima di “Cartoni morti” e come è arrivato al fortunato progetto?
«Già al liceo realizzavo piccoli video, minifilm, fumetti animati che masterizzavo e regalavo agli amici, quando è nato Youtube mi è sembrato naturale caricarli lì. Il mio obiettivo era farli vedere da più gente possibile in modo che qualche produttore, accorgendosi del successo, mi finanziasse un film, perché all’epoca volevo fare il regista. Nel frattempo ho avuto varie esperienze, dopo il liceo non avevo ancora le idee chiare, ho lavorato come grafico, ho abbandonato il web e mi sono iscritto a un corso di recitazione. Alla fine, nel 2017, unendo le competenze acquisite, ho aperto “Cartoni morti”».
Oggi come definirebbe la sua professione?
«Un “content creator”, un artista che crea contenuti e lo fa attraverso Internet seguendone le regole ma con grande libertà perché posso fare come voglio io. All’inizio non pensavo di guadagnarci, poi il canale è esploso e le aziende sono arrivate da sole».
E infatti poi ha aperto anche un nuovo canale (Andrea Lorenzon) dove, passando dall’animazione al documentario, racconta i borghi e le città italiane, ma a modo suo.
«Sì, il mondo è pieno di travel blogger che riprendono e raccontano ciò che fanno durante i viaggi, io vado in una città e racconto la sua storia, dietro c’è uno studio e un progetto. Il documentario che ho realizzato su Portogruaro oggi ha più di 300 mila “visite” e tutti gli altri almeno centomila. In particolare lavoro moltissimo con l’Emilia Romagna: la Regione, dopo aver visto il mio lavoro su Bologna, mi ha “commissionato” Rimini e Parma e nei prossimi tre anni realizzerò i documentari di altre nove città».
Cosa vedremo prossimamente su “Cartoni morti”?
«Un cartone su Giuliano Amato, appena nominato commissario per l’intelligenza artificiale, che combina un po’ di pasticci... penso di postarlo lunedì».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto