Le civiltà mesopotamiche, i loro progetti di irrigazione e i bassorilievi: l’impero assiro rivive a Udine
Palazzo Antonini ospiterà la copia a grandezza naturale del rilievo rupestre scoperto nel Kurdistan iracheno: le ricerche archeologiche sono state condotte nell’ambito del Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive dell'Università di Udine, che ha portato anche alla scoperta di un antico canale nella località di Faida

L’irrigazione fu, attraverso i millenni, il cardine più importante delle civiltà dell'antica Mesopotamia. Fiumi come il Tigri e l’Eufrate trasportavano un abbondante flusso d’acqua, alimentato dallo scioglimento delle nevi a nord, nelle montagne dell’Anatolia. Tuttavia, le piene dei fiumi mesopotamici erano imprevedibili e violente.
Per proteggere le terre dai danni causati dalle inondazioni incontrollate e garantire un approvvigionamento costante d’acqua per la coltivazione, i re mesopotamici considerarono sempre la costruzione di sistemi di irrigazione come una delle loro principali responsabilità. L’orgoglio che i sovrani nutrivano per queste imprese ingegneristiche è reso evidente soprattutto dai numerosi rilievi rupestri celebrativi scoperti nei pressi di progetti di irrigazione dell’impero assiro (883–609 a.C.).

Nel 2019, nel corso delle ricerche archeologiche condotte nella regione irachena del Kurdistan, il Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive dell'Università di Udine scoprì un canale d'irrigazione assiro nella località di Faida. La ricognizione archeologica svolta consentì di individuare un canale d'irrigazione lungo oltre 10 chilometri scavato nella roccia ai piedi di una collina calcarea e alimentato da una serie di risorgenti carsiche. Esso faceva parte di una complessa e articolata rete irrigua di canali, corsi d’acqua canalizzati, sbarramenti, argini, dighe e acquedotti di pietra che attraversava il territorio a nord di Ninive, ne potenziava la produzione agricola e portava l’acqua alla capitale dell’impero assiro, la prima superpotenza della storia sviluppatasi a cavallo di due continenti: Asia e Africa.
Attraverso la costruzione di questo sistema d’irrigazione regionale esteso su quasi 250 chilometri, il re assiro Sennacherib (704-681 a.C.) modificò in maniera profonda il paesaggio rurale della regione, trasformandola in un vasto granaio che alimentava il centro dell’impero. Il sovrano commemorò la creazione di questo ambizioso sistema idraulico facendo scolpire sulle pareti rocciose della catena montuosa dello Zagros, dove le acque dei fiumi e delle risorgenti carsiche venivano convogliate nei canali d’irrigazione, monumentali bassorilievi raffiguranti il re in preghiera di fronte alle immagini delle principali divinità assire.
Oggi, nei siti di Khinis, Maltai e Faida, si trovano straordinari complessi di arte rupestre. Lungo la sponda del canale di Faida, la missione dell’Ateneo udinese ha rinvenuto ben 13 straordinari bassorilievi scolpiti nella roccia (ca. 4,50 x 1,60 m) che rappresentavano un sovrano di fronte alle statue delle sette maggiori divinità dell’Assiria. Fra il 2019 e il 2022, i rilievi sono stati interamente portati alla luce, documentati e restaurati e l'intero sito è stato messo in sicurezza e reso fruibile attraverso la creazione di un parco archeologico. La scoperta del canale e dei rilievi rupestri e l’opera di tutela, restauro e valorizzazione condotta dal nostro Ateneo sono state insignite dello "Khaled al-Asaad International Archaeological Discovery Award", un premio internazionale che ogni anno viene assegnato alla scoperta archeologica più importante effettuata nel mondo.
Fra il dicembre 2022 e il giugno 2023, l'Università di Udine e i Civici Musei, con il sostegno della Regione e del Comune di Udine, hanno allestito la mostra “Dal Centro dell'impero. Nuove scoperte archeologiche dell'Università di Udine nell'antica Assiria" nel Castello di Udine allo scopo di condividere con il territorio le scoperte scientifiche effettuate dall’Ateneo nel nord dell’Iraq.
Al centro della mostra, assieme a numerosi bassorilievi di pietra provenienti dai palazzi dei sovrani assiri conservati in musei italiani, era la replica in scala naturale di uno dei rilievi rinvenuti a Faida.
Tale replica, che è stata ora concessa in comodato d'uso dai Civici Musei all'Università di Udine per un periodo di vent'anni, sarà installata a muro a Palazzo Antonini. Essa costituisce il simbolo di quasi quindici anni di impegno da parte di UniUD nella ricerca archeologica in Iraq reso possibile anche dal costante e forte sostegno degli enti finanziatori (Regione Friuli-Venezia Giulia, Fondazione Friuli e Ministero degli Esteri).
La cessione della replica consente di valorizzare questo importante manufatto anche oltre la mostra, rendendolo fruibile agli studenti e al pubblico che regolarmente frequenta l’Ateneo attraverso un allestimento dedicato a Palazzo Antonini. L’esposizione della replica in uno spazio di grande visibilità in una delle sedi storiche più importanti dell’Università di Udine contribuisce anche ad evidenziare lo stretto legame di collaborazione a sostegno della ricerca archeologica e della disseminazione della conoscenza scientifica che lega Ateneo, Regione, Fondazione Friuli, Civici Musei e Comune di Udine.
L’esposizione della replica del rilievo di Faida sarà inaugurata mercoledì 26 marzo, alle 10, nell’atrio di Palazzo Antonini dal Magnifico rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton. All’evento interverranno l’assessore a Istruzione, Università e Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone, la direttrice del Museo Archeologico di Udine, Paola Visentini, la Direttrice del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale, Linda Borean, il direttore del Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive, il presidente della Fondazione Friuli, dottor Giuseppe Morandini, e l’assessore al Lavoro, formazione, università e ricerca della Regione Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen.
Per un mese (fino al 25 aprile), l’esposizione della replica del rilievo di Faida a Palazzo Antonini sarà accompagnata da una mostra fotografica e una visita virtuale attraverso QR code, che consentirà di approfondire la conoscenza del sistema di irrigazione assiro, del sito di Faida e dei suoi eccezionali bassorilievi.
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