Collezione Marzona, a villa Manin di Passariano uno spazio permanente

Inaugurato l’archivio al Japanisches Palais di Dresda. L’assessore Anzil: una connessione fra Germania e Friuli

Una connessione tra la Germania e il Friuli Venezia Giulia, e più in particolare tra la città di Dresda – con il valore culturale e storico che rappresenta – e il comprensorio espositivo di Villa Manin. Questo il significato di un progetto che configura una presenza permanente all’interno dei prestigiosi spazi museali di Passariano dedicato al patrimonio della grande e inestimabile collezione di Egidio Marzona, uno dei maggiori collezionisti d’arte contemporanea, tedesco di nascita le cui radici sono in Carnia. Suo nonno, infatti, era nativo di Villa di Verzegnis.

Marzona è un collezionista dalla forte personalità che ha fatto della sua passione per l’arte una missione: creare una fotografia del nostro tempo. Dagli anni Sessanta, avvicinandosi all’arte come autodidatta animato da una forte curiosità, apre una galleria d’arte e una casa editrice occupandosi di pubblicazioni artistiche, con un’attenzione particolare per le avanguardie del Novecento.

Interessato più alle idee che alle opere, inizia così un percorso di ricerca che ha portato alla nascita di una delle più grandi collezioni che raccoglie le opere dei maggiori artisti del XX Secolo in particolare di arte concettuale, land art, arte povera e minimal art.

Ieri al Japanisches Palais di Dresda, in Germania, il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Mario Anzil con delega alla Cultura il quale, accompagnato dal direttore di Villa Manin Guido Comis, ha rappresentato la Regione all’inaugurazione ufficiale dell’Archivio Marzona alla presenza del presidente del Land della Sassonia Michael Kretschmer. Tra gli altri rappresentanti istituzionali del Friuli Venezia Giulia, oltre all’esponente della Giunta regionale, hanno partecipato all’evento anche il sindaco di Verzegnis Andrea Paschini, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Tolmezzo e Marino Corti in rappresentanza della Fondazione del Museo Gortani.

Come ha sottolineato il vicegovernatore, «l’occasione di questo appuntamento a Dresda è preziosa perché ne è scaturita un’idea condivisa con lo stesso Marzona, il quale ha già un consolidato rapporto con il Friuli in considerazione dell’esperienza dell’Art Park di Verzegnis».

L’opportunità è quella di riscoprire in chiave attuale la relazione storica e culturale tra il Friuli Venezia Giulia e questa parte di Europa attraverso uno scambio privilegiato di flussi di persone capace di allargarsi oltre al fattore del turismo estivo, per generare anche un movimento alimentato dall’interesse e dall’attrazione generati dalla cultura. Il patrimonio di questa collaborazione, come ha spiegato Anzil, è costituito dal milione e mezzo circa di opere, documenti e oggetti facenti parte della collezione di Egidio Marzona e tutti riconducibili alle avanguardie artistiche del Novecento.

Ciò, come ha rimarcato il vicegovernatore, si collega a una visione improntata al dialogo transfrontaliero di una regione che vuole relazionarsi nell’ottica di diventare sempre più protagonista nello scenario centroeuropeo. I movimenti di avanguardia sono fra le chiavi di accesso a questa visione, nella quale il Friuli Venezia Giulia ha da ricavare solo che benefici. Nel corso della cerimonia il vicegovernatore ha ringraziato Marzona per quanto fatto in Friuli: un rapporto partito dalla riscoperta delle sue radici familiari e sviluppatosi nella valorizzazione del binomio arte e natura con il “Prato d’Arte” di Verzegnis. Nel 1989, Marzona ha invitato alcuni tra i più interessanti artisti contemporanei a creare opere per il suo parco, lasciando loro una libera scelta in merito al rapporto da instaurare con il paesaggio. Ogni lavoro è frutto dell’interazione fra l’artista e il luogo da lui scelto per ospitare la sua opera in un forte dialogo tra arte e natura. È nato così un piccolo museo all’aperto sui terreni che lambiscono l’abitato e le sue case.

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