Colonos, sogni in quattro storie friulane
LESTIZZA. Plantâ siums, seselâ ideis (seminare sogni, mietere idee): un tema ambizioso e attuale. Viviamo tempi difficili, non è una novità, ma per far fronte a tutte le difficoltà bisogna guardare avanti e inventarsi un nuovo modus vivendi. La stagione di Avostanis 2013 si è aperta l'altra sera con una serata intessuta sulle trame della riflessione, condotta dal professor Angelo Floramo. L'incontro innanzitutto va letto come un invito: appunto a non stancarsi mai di seminare sogni e mietere idee, puntando sui valori e sui progetti come auspicio per un ritorno all'essenziale, alla terra, all'anima materica del mondo.
«Recuperare l'identità personale – introduce Floramo – promuovendo una vibrazione collettiva che diventa speranza condivisa». Ed è questo il comune denominatore delle quattro storie che si susseguono sul palco, simili eppure diverse, impastate con la terra e con la carta, attraversate dalle schegge del legno e dalle nerborute delle radici, percorse dall'energia del sogno che alla fuga preferisce sempre la capacità di vivere il mondo dentro al mondo, reinventandolo con inedita prospettiva. Storie interessanti, umane, scandite dalle musiche balcaniche del bravo fisarmonicista Paolo Forte, accompagnato alla batteria da Alessandrou Reza.
La prima è quella raccontata da Marina Tolazzi che, assieme al marito Kaspar, ha creato una azienda agrituristica in una borgata di Moggio, dieci persone in tutto, lontano dai grandi circuiti turistici, insegnando ai figli la legge schietta del dire e del fare, in friulano e in tedesco, perché Kaspar è austriaco. La seconda storia è quella di Manuela Malisano e Paolo Nicli, che a San Daniele sono in procinto di aprire un caffè letterario accanto alla loro libreria. Poi Michele Pontrandolfo, pordenonese, che si dedica all'esplorazione dell'estremo, camminando in solitaria sulle distese infinite dei poli alla ricerca di chissà quali risposte. Dal 2000 al 2006 è stato protagonista di sei spedizioni. E infine Gianluca Blanzan, giovane di Paularo, che dopo il diploma di geometra ha scelto di fare il malgaro e il boscaiolo.
Secondo appuntamento, questa sera alle 21 ai Colonos di Villacaccia di Lestizza, con Lino Straulino e Stefano Montello con Cjantis e danzis, una ricerca storico-musicale incentrata sulla villotta friulana.
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