Da Pordenone al mondo: il docufilm Viananda approda su Amazon Prime

L’opera dei giovani Gianmaria Zago e Francesco Garbo. Dieci capitoli, dieci grandi temi dalla coscienza all’ecologia

Cristina Savi

 

Da Pordenone al mondo con un “clic”. È la traiettoria importante di “Viananda”, docufilm firmato dai giovani autori pordenonesi Gianmaria Zago e Francesco Garbo, approdato in questi giorni su Amazon Prime Video.

Un piccolo grande miracolo di creatività indipendente, nato in Friuli e cresciuto fra studi, ricerca e passione, che oggi conquista una vetrina internazionale di prestigio e si propone a un pubblico globale dopo aver toccato festival internazionali, da Buenos Aires a Maracaibo. Ma “Viananda” è molto più di un film: è un progetto culturale articolato, composto anche da un libro omonimo (StreetLib) firmato da Zago e spinto da un’urgenza profonda, personale e collettiva. Il titolo unisce “Via” (percorso) e “Ananda” (felicità profonda, in sanscrito): un viaggio alla ricerca del benessere autentico, che parte dall’interiorità dell’essere umano per arrivare a immaginare un cambiamento del mondo.

In un presente segnato da crisi ambientali, sociali e psicologiche, “Viananda” propone un approccio integrato che intreccia scienza, spiritualità, educazione, ecologia ed economia.

Gianmaria e Francesco sono amici da sempre: si sono conosciuti sui banchi di scuola a Pordenone e da allora hanno condiviso un percorso umano e creativo. Insieme hanno esplorato la musica, il cinema, la fotografia. Già in terza media avevano partecipato a un laboratorio di cinema con Cinemazero che li aveva segnati profondamente. Da quell’esperienza è nato un sodalizio che li ha portati a costruire, passo dopo passo, questo progetto ambizioso.

Gianmaria ha poi intrapreso studi in psicologia, Francesco si è dedicato al videomaking, ma entrambi hanno continuato a nutrire un interesse profondo per il linguaggio visivo e i temi esistenziali. “Viananda” nasce proprio dall’unione di queste passioni, alimentata anche da esperienze comuni di crescita personale. «Il nostro desiderio – racconta Gianmaria – era capire come l’essere umano possa davvero tirare fuori il meglio di sé.

Le interviste presenti nel film sono nate dai nostri percorsi di studio e ricerca: molte di queste persone le abbiamo incontrate nei libri, prima che nella vita».

“Viananda” si struttura in dieci capitoli, che sono anche dieci “semi” tematici: dall’antropocene all’economia della cura, dal patriarcato alla trasformazione della coscienza, dall’ecologia alla spiritualità.

Le interviste, cuore pulsante della narrazione, danno voce a pensatori di rilievo internazionale: uno psichiatra, Claudio Naranjo; uno psicoterapeuta, Roberto Maria Sassone; una sociologa, Riane Eisler; un monaco buddhista, Matthieu Ricard e uno scienziato, Pier Luigi Luisi.

A completare il racconto, una linea emozionale fatta di animazioni e performance artistiche, e una linea meditativa, composta da immagini contemplative che invitano alla riflessione silenziosa.

Nel libro “Viananda” le interviste sono riproposte in forma integrale, accompagnate da nuovi spunti e collegamenti con il pensiero di autori come Fritjof Capra e Noam Chomsky.

«Il film vuole essere fruibile e immediato – spiega Gianmaria – mentre il libro accompagna chi vuole andare più in profondità, seguendo un vero e proprio viaggio olistico».

Realizzato a partire dal 2019, “Viananda” è il frutto di una lunga gestazione creativa e di un lavoro sostenuto con pochi mezzi ma con una forte spinta ideale. Non a caso, è stato selezionato in diversi festival che valorizzano il cinema impegnato e indipendente, come il Tulipani di Seta Nera di Roma.

In un tempo in cui tutto sembra frammentato e accelerato, “Viananda” prova a rallentare e ricomporre: è un invito al risveglio della consapevolezza, alla costruzione di un futuro in cui la bellezza non sia un lusso, ma una necessità. Un sogno di un mondo nuovo, nato a Pordenone, ma capace di parlare a chiunque, ovunque.

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