Da Venzone a Cividale la fiction sul conflitto

“Il Confine” è un film in due puntate che sarà trasmesso dalla Rai in novembre. Troupe di 60 persone
Foto Bruni 12.06.15 Fictione Rai Il Confine-Fiorenza Tessari (Adriana di Un Posto al Sole)
Foto Bruni 12.06.15 Fictione Rai Il Confine-Fiorenza Tessari (Adriana di Un Posto al Sole)

TRIESTE. Girare “Il Confine” per Carlo Carlei è un’esperienza rinfrescante. Perché sta lavorando con attori giovani e bravi «che non hanno ancora potuto esprimersi appieno e spero proprio che questo film sia un trampolino di lancio per loro». Perché le riprese «stanno andando benissimo».

Perché adesso che si gira a Trieste - ieri la troupe era di stanza in Porto Vecchio -, il regista ormai naturalizzato americano ne è entusiasta: «È una città di luce, sembra concepita per essere un set cinematografico».

Comunque sia, questo film in due puntate incentrato sulla Grande guerra, prodotto da PayerMoon per Rai Fiction e che vedremo già a novembre, è un tributo a tutto il Friuli Venezia Giulia, a una terra di confine, dove i problemi di allora, sono i problemi di oggi, ha commentato Carlei.

Le riprese iniziate il 18 maggio (il 4 luglio verrà dato il ciak finale) sono state spalmate tra Gorizia, tre settimane di riprese, dove tra l’altro la Provincia ha concesso l’uso gratuito degli spazi dell’Istituto Pacassi, il Castello di Spessa e Borgo del Tiglio, Venzone, Cividale, Rivoli Bianchi, mentre la scena finale si svolgerà al Sacrario di Redipuglia.

Proprio i rappresentanti della Film commission hanno elogiato la disponibilità che in Friuli trovano sempre quando chiedono di utilizzare per le riprese le location prescelte, di solito quasi sempre ville di privati. Per dare qualche numero, una troupe di 60 persone, ventiquattro maestranze provenienti da tutta la regione, un migliaio di comparse.

Budget di 5 milioni di euro, 200mila euro già assegnati dal Fvg Film Fund. Il Confine è frutto di un concorso indetto dalla Rai per celebrare la prima guerra mondiale. Tra i tanti script giunti è stato scelto questo di Laura Ippoliti alla cui sceneggiatura poi hanno lavorato Andrea Purgatori e lo stesso Carlei.

«È una storia che volevamo raccontare - prosegue Carlei - di cui abbiamo letto, dove abbiamo perso un’intera generazione di giovani, vuoi per l’inadeguatezza dei mezzi, vuoi per la poca intelligenza strategica. Una guerra che abbiamo vinto, ma che è costata tante vite umane».

Ne “Il Confine” convivono due dimensioni, quella privata, la storia di amore e amicizia di questi quattro giovani, interpretati da Filippo Scicchitano, Caterina Shulha, Alan Cappelli Goetz e Alessandro Sperduti, che vedranno scardinate le proprie aspettative e l’affresco della guerra stessa.

Filippo Scicchitano che dà il volto a Bruno Furian, uno dei quattro giovani, un coetaneo di 21 anni, ha affermato che quella generazione «non è stata fortuna come la nostra, però ha scoperto dei valori che noi non abbiamo».

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