D’Annunzio comandante a Fiume: le anime del poeta soldato nel turbinio della Grande guerra

UDINE. D’Annunzio il Comandante e Fiume, fotografie e fonti documentarie di Enrico Folisi, pubblicato in questi giorni dall’editore Gaspari, verrà presentato il 12 settembre presso la libreria Tarantola in via Vittorio Veneto, nell’ambito dell’inaugurazione della mostra multimediale D’Annunzio il Comandante e Fiume, in cui verranno presentate centinaia di immagini fotografiche e filmati riguardanti l’Impresa.
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Il libro è un percorso per immagini e parole che si pone nel panorama delle pubblicazioni per il centenario dell’Impresa fiumana, come il mosaico delle sollecitazioni visive e verbali che ebbero a percepire, in quegli ormai lontani anni, i contemporanei dello stesso poeta pescarese.
La parola aulica, l’impresa audace, il bel gesto sono le armi di Gabriele D’Annunzio: Vate dell’interventismo, Poeta Soldato nella Grande guerra, Comandante a Fiume.
La parola scritta e declamata è presente in ogni suo intervento vuoi privato, vuoi pubblico è l’elemento che decisamente lo caratterizza e che verrà evidenziato dall’uso che la propaganda ne farà; giornali e riviste si approprieranno delle sue parole, delle sue immagini, delle sue gesta: prima, durante e dopo il conflitto.
Nelle “radiose giornate di maggio” i suoi discorsi ne faranno il sacro artefice dell’intervento, durante gli anni di guerra i suoi messaggi, le sue orazioni funebri, i versi e la prosa delle sue imprese lo renderanno l’eroe simbolo di una guerra vittoriosa, a Fiume i proclami, i motti, il continuo interloquire col suo popolo lo consacreranno comandante della città di vita.
D’altro canto Gabriele D’Annunzio è attore consapevole della propaganda interventista, di quella bellica e di quella nazionalista che contraddistinguerà con “la vittoria mutilata” l’impresa di Fiume, ma è anche e soprattutto un poeta dalle larghe vedute a suo modo un libertario che si accompagnerà con alcuni dei cervelli più brillanti e anticonformisti del suo tempo.
I sedici mesi di D'Annunzio a Fiume vengono raccontati attraverso i reportage fotografici che mostrano le diverse anime della “città di vita”, attorno al poeta si muovono tra regolamenti militari ed eccessi, arditi e futuristi, nazionalisti e internazionalisti, monarchici e repubblicani, conservatori e sindacalisti rivoluzionari, ma soprattutto giovani che vogliono vivere una impresa degna di una nuova Italia.
I discorsi del comandante si susseguono tra sfilate militari e feste, la stesura della Carta del Carnaro e l’organizzazione della Lega di Fiume.
Le diverse anime, apparentemente contraddittorie, sono tutte presenti in D’Annunzio, ma la maggioranza dei quotidiani e delle riviste illustrate si soffermeranno a mostrare, e non a torto, soprattutto lo spirito nazionalista e militarista che contraddistinguerà l’immagine che si vuole dare del Comandante, difensore di Fiume Italiana con le armi e dai molti atteggiamenti e parole d’ordine che noi oggi sappiamo essere protofascisti.
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