Daverio e i mosaici veneziani di Domenico Rossetto

Il critico d’arte a palazzo Tadea sabato alle 17 per l’incontro sull’artista friulano del 1500

SPILIMBERGO. Sarà Philippe Daverio, critico d’arte, giornalista, conduttore televisivo, nonché professore ordinario alla facoltà di Architettura dell’università di Palermo, il protagonista sabato, alle 17, a palazzo Tadea di Spilimbergo dell’apertura della quarta tappa del fitto calendario di appuntamenti che caratterizzano “Dalla musica al mosaico: dal Friuli a Venezia”, la rassegna organizzata dal Comune con i fondi del progetto Cultura 2014 dedicato al mosaicista e musicista rinascimentale Domenico Bianchini detto il Rossetto, messi a disposizione dalla Regione.

L’iniziativa muove dal saggio dell’esperto Franco Fois, dal titolo “Dominico Bianchini detto Rossetto: un friulano musicista e mosaicista nella Venezia del Cinquecento”, studio in cui si analizza l’opera musiva del Rossetto, artigiano condotta nel 1500 a Venezia nella basilica di San Marco, nonché quella musicale, di rilievo internazionale, portata avanti nello stesso periodo come liutista e compositore di musica per liuto sempre nella città lagunare.

Philippe Daverio interverrà con una “lectio magistralis” sull’arte del mosaico in occasione dell’inaugurazione di “Mosaïzm a Spilimbergo. Il futuro antico di un’arte senza tempo”, mostra d’arte collettiva nella quale saranno raccolte opere musive realizzate da ex studenti della Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. Insomma, un ritorno al passato, guardando al futuro, con filo conduttore la città di Spilimbergo.

Seguirà il taglio del nastro dell'esposizione, una raccolta di opere di sette ex allievi provenienti da Germania, Francia, Danimarca, Croazia e Italia che hanno frequentato la scuola di Spilimbergo tra il 2001 e il 2004 e che poi si sono affermati in varie parti d'Italia e del mondo con le loro opere. Insieme hanno dato vita al collettivo Mosaizm, un movimento filosofico e morale di nuova generazione che pone al centro l'arte musiva in tutte le sue forme espressive e nel rispetto della tradizione.

La “Irene di Spilimbergo” ha dato quindi loro le radici e ora li vede emergere ognuno con il proprio stile ma con la stessa passione e voglia di parlare ed esprimersi attraverso il mosaico. La mostra racchiude complessivamente 52 opere di diversa natura e fattura, a ricomprendere tutti gli aspetti e le tipologie artistiche legate a questa forma d'arte.

Le immagini dei lavori esposti e una breve presentazione del collettivo saranno raccolti in un catalogo fotografico edito appositamente per l’occasione.

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