E a Maniago Nicolai sfodera il coltello

MANIAGO. Un coltello adatto alle situazioni piú estreme, progettato per le forze speciali di tutto il mondo, in un quadro bellico che seppur altamente tecnologico non può fare a meno di ricorrere a un'arma che funzioni sempre e permetta di affrontare le situazioni più estreme. Questa in sintesi la natura della nuova collaborazione tra lo scrittore Nicolai Lilin, autore di "Educazione Siberiana" da cui è stato tratto l'omonimo film di Gabriele Salvatores, e le coltellerie Maserin di Maniago. Già per il film di Salvatores, Lilin aveva disegnato un coltello realizzato a Maniago. «In quel caso - ci dice Lilin raggiunto a Milano - si trattava di un coltello che doveva servire alla caccia e alla vita nei boschi, con molte funzioni possibili. È una classica lama da cintura siberiana, che permetteva non solo di finire le prede velocemente, per evitare sofferenze inutili, ma poteva essere usata pure come una piccola ascia, oppure ancora una parte della lama era adatta a scuoiare l'animale. Tutto con un solo coltello, leggero e non ingombrante».
E questo nuovo coltello invece, come lo ha concepito?
«In questo caso si è trattato di mettere a frutto le mie conoscenze e le mie esperienze di combattimento. È quindi un coltello tattico, militare, piú che al combattimento serve in tutte quelle situazioni estreme in cui la sopravvivenza è in pericolo. È un’arma pensata per i reparti speciali, realizzata in acciaio resistente sia all’acqua salata sia al fuoco o altri agenti chimici. Ha un manico leggero, ma robusto, che può essere maneggiato sia a temperature sotto zero sia in quelle torride, quando la mano suda e perde aderenza. Un disegno cosí ergonomico aderente al palmo della mano anche con i guanti».
Un coltello così le sarebbe stato utile?
«Assolutamente! Nelle nostre azioni in Cecenia adoperavamo spesso i coltelli come leve per arrampicarci sulle rocce. Una volta la lama di un mio compagno si ruppe, lui scivolò sulla parete squartandosi la gamba. Abbiamo dovuto fermarci, cucirgli lo squarcio e proseguire con un uomo ferito. I terroristi a cui davamo la caccia nel frattempo fuggirono facilmente oltre la frontiera».
Lei conosce mezzo mondo, come mai la collaborazione proprio con le coltellerie Maserin?
«Ha ragione, conosco molte altre aziende, ma a Maniago e dai Maserin ho trovato straordinaria competenza unita al piacere e al gusto artigianale di fare una cosa in Italia. È una realtà che mantiene la parola data, che fa solo alta qualità e se non può, preferisce rinunciare».
E la concorrenza giapponese?
«Non c'è concorrenza, i giapponesi sono bravi ma fanno sempre le stesse cose, con i Maserin c'è anche la creatività e la modernità, doti inarrivabili per i giapponesi».
Il confronto ci sarà al prossimo Shot Show di Los Angeles a gennaio del 2015, dove sarà presentato il coltello che ora gli artigiani maniaghesi stanno forgiando.
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