E Oriana disse a Magdi Allam: sei l’unico su cui possa contare

Dall’amore all’odio. Era un passo breve per Oriana Fallaci. E anche Magdi Cristiano Allam (all’epoca solo Magdi Allam) finì in mezzo a quel turbine fiorentino. Nel giorno del decennale dalla morte della donna che trasmigrò già in vita la sua figura in un mito della letteratura, Magdi Cristiano Allam ha ripercorso ieri le tappe di un’amicizia nutrita dal giornalismo.
Ospite dell’auditorium dello stadio Friuli e incalzato dalle domande del blogger Marco Belviso, “il Perbenista”, Allam ha presentato la sua ultima fatica, Io e Oriana (in onda questa sera alle 22 su Udinese Tv). Oggi alle 11 Allam concede il bis a palazzo Belgrado, nella sede della Provincia. «Con Oriana ci siamo incontrati nella convergenza fra radicalismo islamico e terrorismo islamico e nella pavidità con cui l’Europa ha affrontato questo – ha ricordato Allam –. Ci siamo conosciuti tardivamente, quando io ero ancora musulmano. Aveva un carattere difficilissimo, ma fu lei a contattarmi, non poteva essere diversamente. Mi chiamò a casa. Erano telefonate che duravano ore e lei decideva quando iniziavano e quando finivano. Era una persona molto forte caratterialmente e anche molto ferma».
In uno degli scambi epistolari che caratterizzarono quei mesi, Oriana inserì anche un “post scriptum” miliare per Allam, siamo nell’ottobre del 2003: «Davvero quando avrò bene o male concluso questo lavoretto (La forza della ragione, ndr), la primissima copia sarà per te – scriveva Oriana –: più ti leggo, più ci penso e più concludo che sei l’unico con cui dall’alto dei cieli o meglio da un girone dell’inferno, potrò contare. Bada che ti infliggo una grossa responsabilità».
Una vera e propria investitura. «Nei miei confronti inizialmente ebbe una sorta di innamoramento – ha spiegato Allam – per quello che dicevo e per come lo scrivevo. Era affascinata dalle posizioni forti contro il radicalismo che assumevo da un musulmano». Ne era affascinata al punto tale che propose un libro: Magdi Allam intervista Oriana Fallaci. «Ci siamo visti in un appartamento di via Statuto a Milano – ha ricordato Allam –, lì abbiamo trascorso giorni e notti a scrivere insieme. Quando il libro era concluso, lei decise che non si sarebbe pubblicato. E una mattina mi gelò dicendomi che le mie domande erano aggressive e non avevo rispettato la punteggiatura. Era l’inizio del 2004. A giugno di quello stesso anno pubblicò, caso unico al mondo, “Oriana Fallaci intervista se stessa”».
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