Ecole des Maîtres quest'anno ha scelto Pikketty
UDINE. «È una delle cose più belle che facciamo a Udine e in Friuli Venezia Giulia». La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha commentato ieri, nel palazzo della Regione di Udine, la presentazione della ventiquattresima edizione dell’Ecole des Maitres, corso internazionale itinerante di perfezionamento teatrale, ricordando anche la storia di una iniziativa che non ha esitato a definire «la faccia migliore dell’Europa».
Vuoi perchè si tratta di un progetto che mette in contatto Paesi come l’Italia, la Francia, il Belgio e il Portogallo, ai quali quest’anno si aggiunge la Slovenia, sesto partner dopo l’ingresso della Croazia nel 2014, vuoi perché il teatro garantisce elementi di inclusività sociale, scambio culturale e confronto.
«Un ruolo riconosciuto anche dalla politica - ha sottolineato il presidente del Centro servizi e spettacoli, Alberto Bevilacqua, attraverso due leggi che hanno acconsentito di aprire un’azione di sistema che mette in relazione Ministero e Regione in un percorso triennale».
L’Ecole des Maitres è infatti sostenuta per l’Italia dall’azione di sistema triennale 2015-2017 del Mibact-Ministero dei beni e delle attività culturali e della Regione Friuli Venezia Giulia.
A livello europeo, l’Ecole è promossa in partenariato fra il capofila Css Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Crepa-Centre de Recherche et d'Expérimentation en Pédagogie Artistique (Belgio), Tagv-Teatro Académico de Gil Vicente, Colectivo 84 (Portogallo), La Comédie de Reims, Centre Dramatique National (Francia) e dal 2014 Croatian National Theatre/World Theatre Festival (Croazia).
Infine da quest’anno entra a far parte del progetto europeo un nuovo partner: il Mini teater Lubiana (Slovenia).
Il corso si svilupperà, come di consueto in forma di atelier itineranti, dal 16 agosto al 13 settembre e successivamente fino al 17 ottobre e avrà come sedi di lavoro in Italia, Udine (dal 16 al 27 agosto, al Teatro San Giorgio) e Zagabria (dal 29 agosto al 9 settembre).
Gli esiti del workshop verranno presentati al pubblico in occasione di una lezione aperta a Udine (27 agosto), alla fine della sessione italiana del corso, e di sei dimostrazioni finali aperte al pubblico ospiti di altrettanti teatri in Croazia, Slovenia, Italia, Belgio, Francia e Portogallo.
Alla guida dell’Ecole des Maîtres il regista croato Ivica Buljan, attuale direttore del settore prosa del Teatro nazionale di Zagabria, presentato ieri da Rita Maffei, co-direttore artistico del Css.
Buljan, regista di fama internazionale, rappresentato nei più importanti teatri e festival del mondo, è considerato uno degli innovatori della scena teatrale centroeuropea, distinguendosi alla guida di teatri che sono diventati un punto di riferimento per il pubblico delle arti performative contemporanee e per le nuove generazioni di artisti, drammaturghi, compagnie.
«Al centro del workshop - ha annunciato lo stesso regista di “Una tomba per Boris Davidovi”?, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore serbo Danilo Kiš, ospite dell’ultima edizione di Mittelfest, - “Il Capitale”, testo dell’economista francese Thomas Pikketty. Guardando alla forma espressiva del “Living Theatre” formuleremo domande su uno dei concetti chiave della realtà moderna, che tiene conto anche delle riflessioni di un autore a cui mi ispiro e che si è preoccupato in maniera ossessiva delle stesse questioni, Pier Paolo Pasolini. Non mancheranno frammenti da testi di Shakespeare, Koltès, Molière, Marx, Foucault, Bourdieu».
Ventuno i giovani attori, scelti fra i 24 e i 34 anni diplomati nelle accademie teatrali d’Europa e già attivi come professionisti. Gli italiani sono Yuri D'Agostino, Silvia Pietta, Elisabetta Scarano, Giovanni Serratore.
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