L’Ecomuseo racconta il sisma attraverso l’arte e il teatro
Venerdì 28 febbraio, alle 18, il Lab Terremoto di Gemona ospiterà un evento dedicato a un progetto artistico ideato per indagare il tema del terremoto e della ricostruzione, organizzato dall’associazione IoDeposito in collaborazione con l’Ecomuseo.

L’Ecomuseo delle Acque del Gemonese racconta il sisma e il territorio attraverso l’arte e il teatro. Venerdì 28 febbraio, alle 18, il Lab Terremoto, luogo di confronto e di condivisione che anima il centro storico di Gemona attraverso proposte culturali e formative, ospiterà un evento dedicato a un progetto artistico ideato per indagare il tema del sisma e della ricostruzione, organizzato dall’associazione IoDeposito in collaborazione con l’Ecomuseo.
Protagonista sarà Emily Rosaria Mallia, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, che affronta con la sua ricerca i temi della fragilità e della trasformazione: «Il cemento, da sempre considerato un materiale altamente resistente, mostra le sue fragilità a seguito di un trattamento con acidi. L’elemento edilizio, quindi, non diventa altro che uno specchio con cui lo spettatore può rapportarsi».
L'artista indaga la materia come veicolo di memoria, con particolare attenzione al cemento, simbolo della ricostruzione, elemento resistente ma anche vulnerabile. Le sue opere esplorano il rapporto tra paesaggio, identità e dissoluzione, sperimentando processi di logoramento e corrosione dei materiali fino a rivelarne la delicatezza nascosta. La permanenza di Emily Rosaria Mallia nelle zone colpite dal terremoto del 1976 diventa un’occasione di incontro con il territorio, la comunità, le competenze e le varie realtà, un’esplorazione stimolante per creare un’opera legata alla storia locale, trasformando il cemento in un simbolo di memoria collettiva e di rinascita.
L’incontro di venerdì, gratuito e aperto a tutti su prenotazione (prenotazioni@iodeposito.org), fa parte del programma Peripheral Memories.
Il tema è al centro anche di un altro progetto che sta continuando a fare tappa in Friuli. Maurizio Tondolo, direttore dell’Ecomuseo delle Acque del Gemonese, spiega: «L’Ecomuseo ha prodotto “Sisma”, spettacolo sul terremoto, per descriverlo, analizzarlo, esorcizzarlo, scegliendo di rivolgersi in particolare alle scuole. La performance teatrale è a disposizione degli istituti scolastici che intendono approfondire il fenomeno».
La performance teatrale è interpretata da Daniele Tenze, attore, geologo e comunicatore scientifico, coadiuvato da Alberto Rizzo, sound designer e ricercatore audiovisuale. Si tratta di uno “science show” che analizza i terremoti come fenomeno fisico, storico e sociale. Un progetto finanziato dalla Regione Fvg e inserito nelle attività promosse dal Laboratorio Didattico sul Terremoto dell’Ecomuseo.
Lo spettacolo affronta anche altri temi legati alle geoscienze, con una messa in scena essenziale che si ispira alla “lecture performance”, lezione spettacolo, arricchita dalla commistione di linguaggi coinvolgenti e da un approccio multidisciplinare. «L’obiettivo – continua Tondolo – è far comprendere meglio il funzionamento del pianeta, con un racconto ricco di spunti . La stessa evoluzione umana è plasmata da eventi sismici, considerando che i più bei panorami della Terra sono il frutto di una sequenza interminabile di terremoti. Come si dice nello spettacolo, “i terremoti ci connettono al tempo profondo del nostro pianeta e questa prospettiva ci pone nel ruolo di ospiti rispettosi. Davanti a un terremoto siamo tutti uguali».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto