Ein Prosit e gli “sconfinamenti”: i gusti del mondo a Tarvisio

Un brindisi, Ein Prosit, ma in realtà sono già venti. Un confine, quello di Tarvisio, venti “sconfinamenti”, nazionali e internazionali. Vent’anni di brindisi, ricette, chef stellati e cultura del buono. Giovani, ma già saggi e soprattutto con tanti assaggi. E così si potrebbe dire che da borderline il Tarvisiano è diventato cross-border, trasformando il confine in una calamita e attirando a sé il mondo. Un mondo che degusta con palato e occhi, dal piatto al paesaggio, qui così unico.
Lo farà all’insegna delle “contaminazioni”, tema che connota la ventesima edizione e richiama, ancora una volta, l’annullamento dei confini e il desiderio di sperimentazione continua, tipico della creatività di chef e sommelier. Quest’anno la kermesse enogastronomica proporrà più di cento appuntamenti tra giovedì 18 e domenica 21 ottobre (con un’anteprima il 17) e offrirà l’opportunità di incontrare l’arte e la cucina di ventisette chef e ventinove stelle Michelin. Cinque tra questi con primati a livelli mondiali in quanto inseriti tra i cinquanta migliori ristoranti al mondo: l’italo-argentino Mauro Colagreco dal Mirazur di Menton, in Costa Azzurra; l’indiano Anand Gaggan da Bangkok, miglior ristorante dell’Asia; il basco Josean Alija dal Nerua del Museo Guggenheim di Bilbao; il peruviano Pedro Miguel Schiaffino che ha riscoperto la cucina amazzone e la propone in due ristoranti a Lima; e infine la slovena Ana Roš «fresca, cristallina e impetuosa come le acque del suo Isonzo blu». Degli chef stellati i tre stelle Chicco Cerea, Norbert Niederkofler, Niko Romito, i due stelle Moreno Cedroni e Emanuele Scarello, i monostellati Eugenio Boer, Francesco Brutto, Riccardo Camanini, i Fratelli Costardi, Giuseppe Iannotti, Antonia Klugmann (quest’anno premiata per l’occasione dal neonato riconoscimento Crédit Agricole FriulAdria “Eccellenze del territorio”), Fabrizia Meroi, Giancarlo Morelli, Matias Perdomo, Olivier Piras, Errico Recanati, Martino Ruggieri, Luigi Taglienti, Cristoforo Trapani e i menzionati Corrado Assenza, Renato Bosco e Franco Pepe.
Tanti gli sponsor e i supporter di rilevo, impossible elencarli qui, ma «segnale del fatto che grandi aziende credono in questo evento» ha detto Claudio Tognoni, alla guida del Consorzio per il Tarvisiano e della stessa kermesse. E che quest’ultima sia espressione fondamentale del nostro territorio lo dimostra l’importante presenza della Regione come punto fermo d’appoggio all’iniziativa nel tempo: fondamentalmente per due settori, interconnessi fra loro: quello agroalimentare e quello turistico. Lo hanno rimarcato in conferenza stampa gli assessori regionali al Turismo Sergio Emidio Bini e alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, che hanno sottolineato la necessità di fornire linee chiare di indirizzo legando la prospettiva qualitativa della produzione al turismo di qualità, senza più contributi a pioggia.
«Bisogna prendere consapevolezza - ha detto Zannier - delle potenzialità di sviluppo che ha il nostro mondo agricolo, guardarlo in prospettiva con capacità di analisi e necessario ottimismo, puntando alla qualità della produzione, che è un valore aggiunto». «Dobbiamo puntare - ha detto Bini - su brand di qualità che nessuno può copiarci: non le seggiole, ma la storia, il paesaggio e l’enogastronomia».
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