C’era una volta il colonialismo italiano: la mostra a San Vito al Tagliamento

L’inaugurazione sabato 15 marzo nella chiesa di San Lorenzo.I curatori sono Luca Giuliani e Flavio Massarutto. C’è anche un podcast su Radio Onde furlane

Laura Venerus
Il materiale d’epoca esposto alla rassegna a San Vito al Tagliamento
Il materiale d’epoca esposto alla rassegna a San Vito al Tagliamento

Uno spaccato del passato coloniale friulano, una realtà che riecheggia tutt’oggi, non solo nella toponomastica di molti paesi e città, ma anche in una mentalità che pervade la nostra mentalità: nasce da un podcast e prosegue con la mostra che s’inaugura  sabato 15 marzo , alle 11 nella chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento il progetto “Memorie dall’impero – Cosa rimane del colonialismo in Friuli Venezia Giulia” a cura di Luca Giuliani e Flavio Massarutto.

La mostra ha sede proprio nel luogo che custodisce la pala d’altare di Lino Gardin, raffigurante San Pietro Claver battezza un indigeno e voluta da Monsignor Gian Giacomo Coccolo, da cui la ricerca ha avuto inizio. A partire proprio da quella vicenda, la mostra si articola in diverse sezioni che illustrano, attraverso materiali d’epoca, fotografie, pubblicazioni, video alcune delle storie raccontate nel podcast. A queste si aggiungono le opere d’arte religiosa realizzate su iniziativa del Cardinale Celso Costantini e una inedita collezione privata di fotografie scattate durante l’invasione dell’Etiopia.

A questo sguardo documentario la mostra affianca tre opere appositamente commissionate ad altrettanti artisti con il compito di declinare con i loro linguaggi artistici una riflessione contemporanea sulle persistenze del colonialismo nel nostro quotidiano. Eleonora Sovrani, con un video, indaga la mercificazione del corpo nero nella pubblicità, Igor Londero, con un’installazione fotografica, lapersistenza delle memorie coloniali nel paesaggio urbano e Marco Tonus con una pubblicazione a fumetti la produzione di stereotipi iconografici.

«Ci siamo resi conto durante le nostre ricerche – ha sottolineato Flavio Massarutto – di quanto la Storia del colonialismo italiano sia conosciuta solo superficialmente. Le storie che abbiamo trovato e che ora sono esposte in mostra come anche raccontate nel podcast fanno parte di una memoria che è stata rimossa e riteniamo che molte questioni che hanno proprio in quelle vicende una loro genesi siano ancora irrisolte proprio a causa di questa rimozione dall’immaginario collettivo. Fare una mostra sul colonialismo in forma documentale ci sembrava poco, ci interessa esplorare cosa rimane di questa mentalità»

«Da un paio d’anni – ha affermato Luca Giuliani – io e Flavio abbiamo cominciato a indagare l’epoca coloniale e ci siamo resi conto di quanto sia presente pur essendo completamente dimenticata».

La ricerca sull’argomento ha avuto una svolta grazie al contributo di Valeria Deplano, docente di storia contemporanea dell’università di Cagliari, che ha fornito per la mostra la consulenza scientifica e per il podcast ha coniato il sillabario, ovvero la spiegazione di un concetto fondamentale al termine di ogni puntata: imperialismo, decolonizzazione, intersezionalità, memoria e cittadinanza. Il podcast conta a oggi più di 753 ascolti e le cinque puntate sono trasmesse su Radio Onde Furlane ogni martedì alle 17.

Per l’assessore alla Vitalità, Andrea Bruscia, «la mostra non è solo un’importante occasione di approfondimento storico, ma anche un’opportunità per riflettere sul ruolo che San Vito al Tagliamento e il suo territorio hanno avuto in questa complessa vicenda. San Vito si conferma così un luogo di cultura viva, capace di interrogarsi sul passato per costruire un futuro più consapevole».

 

La scheda:

Titolo: “Memorie dall’impero – Cosa rimane del colonialismo in Friuli Venezia Giulia”

Luogo: chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento

date: da sabato 15 marzo all’11 maggio

orari: il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19

 

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