L’estate in cui fiorirono le fragole, il romanzo d’esordio di Anna Bonacina diventerà una serie tv

La bibliotecaria della Joppia di Udine ha pubblicato la sua prima opera: «Racconto Tigliobianco e tutti i suoi scombinati abitanti»

Martina Delpiccolo
Anna Bonacina, autrice di L'estate in cui fiorirono le fragole
Anna Bonacina, autrice di L'estate in cui fiorirono le fragole

«Fra tutte le cose che non credevo potessero mai accadere c'era questa. Difficile descrivere l'emozione, la felicità e il senso di incredulità». Così Anna Bonacina commenta, tra i libri della Biblioteca Joppi, dove lavora, il contratto da poco firmato con una casa di produzione per il suo romanzo d’esordio, L'estate in cui fiorirono le fragole (Sperling&Kupfer), pubblicato anche in Francia e in Russia e in uscita in Germania e in Serbia: «Tigliobianco e tutti i suoi scombinati abitanti diventeranno una serie tv. Mi chiedo che faccia avranno le tre comari e come saranno la vecchissima Penelope e la piccola Margherita».

E la torta di fragole? Già, la vicenda comincia con la marmellata di fragole sul fuoco, mentre, nella minuscola chiesetta del minuscolo paese, Agnese ed Elvira stanno sedute in prima fila, nelle navate opposte, da brave «acerrime nemiche». Esilarante il parroco che conclude la funzione con “Andate in pace”, mentre fuori impazza una tempesta perfetta, un inferno, tanto che proprio Luisa, la perpetua che ha la marmellata sul fuoco, schiatta colpita da un fulmine che si abbatte sul suo ombrellino a quadretti.

All’epoca di questa morte scenografica, Priscilla, la protagonista del romanzo, è al secondo anno di scuola materna. La incontriamo scaraventata con la fronte a terra da un amichetto, di cui sperimenta l’ingratitudine. È solo il prologo della vicenda, che poi prende il largo una trentina di anni dopo, mantenendo un piglio brillante, ironico, paradossale, lieve eppure profondo. “Gara Fragolina! Domenica 31 luglio alle ore 10 nella piazza di Tigliobianco. Vi aspettiamo alla gara annuale di torte di fragole!”. Così si legge sui cartelli appesi in paese. Non c’è tempo da perdere. Bisogna scovare, in canonica, il quaderno della perpetua, leggendario, «segreto e impenetrabile», dove si cela la ricetta della torta di fragole che si era meritata il titolo di “Suprema!”.

C’è chi è impegnato nella caccia al ricettario e c’è invece chi fugge dall’ennesima donna troppo innamorata. È il caso del dottor Cesare Burello, «star e orgoglio indiscusso di Tigliobianco», tornato in paese per evitare l’ufficializzazione di un rapporto, prima che sia troppo tardi. Anche Priscilla, in fondo, a trentasei anni, è in fuga dalla realtà, dalle delusioni amorose, dalle emozioni che svelano la sua fragilità di bambina.

Il romanzo è un vivace inno all’immaginazione, alla creatività. «Priscilla aveva scelto di vivere in quel luogo sottile fra il sonno e la veglia, dove a poche persone è concesso di stare. Quella terra di eterno confine che separa la realtà dalla fantasia e dove, a volte, qualcuno si ferma, guardando incantato il precipizio che le separa. Capita, a chi cresce circondato da storie, di non riuscire a uscirne e di finire per creare un minuscolo mondo ben protetto, al riparo dalla realtà. Una Alice che non era mai più tornata dal Paese delle Meraviglie. Questa era Priscilla».

Un romanzo a incastro: una storia dentro le altre, che si specchiano e si rincorrono, cucite dal buon umore che viene donato a chi legge. Anna Bonacina scrive di Priscilla Greenwood, che a sua volta è scrittrice e muove tra le pagine rosa il personaggio femminile di Calliope, che attende un’evoluzione. Come? Priscilla cerca la soluzione rifugiandosi a Tigliobianco: «Ucciderla senza lasciare prove? Oppure far scegliere alla sua eroina tra l’elegante e decorosa, seppur languida vita con il conte o quella indomita e passionale con il pirata?» O gettarla fra le braccia “infarinate” del panettiere? E chissà quale scelta gradirebbero le amiche del Club del Libro, accanite lettrici che ogni venerdì pomeriggio si riuniscono in biblioteca. Non poteva certo mancare la figura della bibliotecaria, personaggio del romanzo e mestiere dell’autrice.

Ma dov’è finito il ricettario? E chi abita ora a Villa Edera? Le novità in paese vanno monitorate. A Tigliobianco tutto è possibile. Anche che Cesare e Priscilla si incontrino o rincontrino in un negozio, in attesa di due etti di prosciutto. Ma allora la vita reale può essere come un romanzo? —

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