Domenica 6 aprile la Festa del Friuli: Sacile celebra la Patrie

Fu lì che nel 1366 il patriarca Morquando promulgò il codice del diritto. La 484esima edizione prevede oltre 200 eventi oltre il territorio

Annachiara Baratto

Sacile si trasformerà nel cuore pulsante della 484ª edizione della Fieste de Patrie dal Friùl, una delle celebrazioni più importanti per il popolo friulano, che quest’anno segna il 948° anniversario dalla fondazione dello Stato patriarcale del Friuli.

La cittadina sulle rive del fiume Livenza diventa simbolo di una lunga tradizione di autonomia e di identità culturale che affonda le radici nei secoli. «Questa ricorrenza è una testimonianza vivente della nostra identità», ha dichiarato Eros Cisilino, presidente dell’Arlef, sottolineando il valore di un evento che non solo celebra la storia ma coinvolge anche tutte le nuove generazioni in un cammino di riscoperta e valorizzazione del proprio patrimonio.

Carlo Spagnol, sindaco di Sacile, ha ribadito con forza che «Sacile diventa la capitale del Friuli per un giorno, un’occasione unica per celebrare le nostre origini e la nostra storia», ponendo l’accento su un legame profondo e indissolubile con il passato, ma anche con la sfida di proiettare il Friuli verso un futuro ricco di iniziative.

Il programma di sabato 6 aprile, giornata delle celebrazioni, sarà intenso e variegato, a partire dall’alzabandiera della bandiera del Friuli in Piazza Sant’Odorico, seguita da una Messa multilingue celebrata in friulano, sloveno, tedesco e veneto, fino al corteo che percorrerà le vie del centro di Sacile, simbolo di una comunità che unisce diverse lingue e culture. Il punto culminante della giornata si avrà con una cerimonia civile al Teatro Ruffo, dove la lettura della Bolla imperiale e l’esecuzione dell’Inno del Friuli arricchiranno un programma che celebra le radici storiche di un popolo. Il pomeriggio vedrà la cittadina animarsi con visite guidate a Palazzo Ragazzoni, al Duomo di San Nicola e una mostra d’arte contemporanea dedicata all’evoluzione artistica friulana, “Stralùs. 1985-2025 Arte in Friuli / Art in Friùl”.

Entrando nel dettaglio del programma della giornata di celebrazioni, l’assessore alla cultura del Comune di Sacile, Ruggero Spagnol, ha ricordato come «Sacile ha messo, in questa “scommessa” , tutte le sue risorse, in primis quelle umane, in particolar modo il personale della Biblioteca civica, che ha trovato in Arlef un prezioso supporto» .

L’assessore ha anche fatto sapere che per la giornata tutti i presenti saranno omaggiati con dei piccoli gadget realizzati dall’associazione “I Petali Onlus” , una realtà storica della Città che si occupa di disabilità.

A pochi giorni dall’evento principale, la risonanza dell’iniziativa si fa sentire in tutta la regione, con oltre 200 eventi previsti. Non mancheranno, infatti, attività per i più giovani, con un laboratorio creativo che permetterà ai bambini di esplorare la storia della regione. Giovedì 3 e venerdì 4 aprile, importanti conferenze e proiezioni si terranno in diverse località: un esempio il docufilm “Marcho. L’ultima bandiera” che sarà proiettato al Cinema Visionario di Udine e che vedrà coinvolti i cittadini ma anche gli studenti di alcuni istituti udinesi. La manifestazione è anche l’occasione per celebrare la lingua friulana e l’identità culturale della regione, come ha evidenziato Geremia Gomboso, presidente dell’Istituto Ladin Furlan.

Un’ulteriore novità di questa edizione è il progetto “Un’Aquila in Comune”, che vede l’installazione di un’opera simbolica in acciaio corten in ben 130 comuni friulani. Il presidente dell’Arlef ha spiegato che questa aquila, che rappresenta la resilienza e l’unità del Friuli, diventa il segno tangibile di un’identità che non solo resiste nel tempo, ma si rinnova continuamente. Pierpaolo Roberti, assessore regionale, ha ricordando come la manifestazione non celebri solo la lingua friulana, ma anche quella pluralità che distingue il Friuli, un crocevia di lingue e culture che si evolvono pur mantenendo la propria essenza.

La Fieste de Patrie dal Friùl, con il suo ricco programma, va oltre la semplice celebrazione storica, riaffermando l’identità friulana e coinvolgendo le nuove generazioni. In questo 948° anniversario, il Friuli si mostra forte non solo nei suoi simboli, ma nella capacità di unire le comunità e di guardare con orgoglio al futuro, valorizzando tradizioni che si rinnovano nel tempo. —

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