Frizzi Comini Tonazzi tra storia e leggenda, il diario di bordo di un trio irriverente

Lucia Burello racconta 47 anni di carriera dei musicisti. Tra le voci anche Renzo Arbore e Mario Luzzatto Fegiz

Gianmatteo Pellizzari

Frizzi Comini Tonazzi, per gli amici FCT, non sono semplicemente un adoratissimo trio musicale: sono un simbolo di udinesità che neppure Zico o l’angelo del castello. Sono storia e leggenda.

Sono chitarre, poesia e goliardia (non necessariamente in quest’ordine). Sono “ritmo provinciale” e canzoni immortali. Sono la notizia che puoi condensare in un articolo, e FCT di articoli ne hanno collezionati a centinaia, e sono 47 anni di carriera che nessuno ha mai pensato di condensare in un libro.

Pazzesco, no? Nessuno tranne la persona giusta, ovviamente, cioè l’esplosiva Lucia Burello: giornalista e scrittrice, musa di Paolo Villaggio e ora, appunto, biografa ufficiale di Massimo, Sandro, Enrico.

Pubblicato dalla Nota di Valter Colle (a proposito di persone giuste) e attesissimo in libreria nei prossimi giorni, Più culo o sentimento? dichiara fin dal titolo che le celebrazioni agiografiche e i rigori accademici abitano altrove. Fortunatamente.

Del resto, raccontare FCT come vanno raccontati significa ironizzare e sdrammatizzare: due verbi cui Lucia Burello, nella professione e nella vita, sa dare disinvoltamente del tu.

Nessuna benevolenza verso Massimo, Sandro, Enrico, dunque, e nessuna benevolenza verso i loro fedeli discepoli, noi lettori, assetati di epica e di eroismo. Anzi.

L’angolo degli applausi è delegato a una piccola folla di ammiratori che l’autrice raduna fuori campo, da Renzo Arbore a Mario Luzzatto Fegiz, ma l’intera linea narrativa procede affettuosamente (intelligentemente) contromano.

La forza di Più culo o sentimento? è proprio questa: Lucia Burello, scegliendo uno stile sornione, spettinato e, a tratti, fantozziano, disinnesca i momenti di gloria e amplifica le battute d’arresto, inietta gocce di fantasia nella cronaca e gocce di cronaca nella fantasia, boicotta scherzosamente i canoni di attendibilità che ogni “biografia autorizzata” di solito garantisce.

O, almeno, promette. Ecco allora che tutti gli episodi già noti, per esempio il contratto-evento con la CGD e l’inciampo-sliding door con “L’altra domenica”, acquistano una nuova e godibilissima consistenza umoristica, mentre decine di spigolature inedite, sicuramente sgorgate dagli scrigni del buon Tonazzi (ricco di memoria, ricco di memorabilia), vorticano leggere tra verità e verosimiglianza.

Massimo, placido architetto, Sandro, vulcanico pubblicitario, Enrico, implacabile maestro di sci, ma soprattutto implacabile trascinatore della band, hanno preso a schiaffi tanto la musoneria friulana quanto i luoghi comuni sulla musoneria friulana, scandalizzando i bacchettoni, entusiasmando i bricconi e resistendo felicemente agli urti del tempo: una lunga traversata che ci tiene compagnia dal 15 ottobre 1975 e che non poteva contare su un diario di bordo migliore. Un diario di bordo spassoso e anticonformista.

Più culo o sentimento? (poi non dite che siete a corto di idee per i regali di Natale!) vi farà sorridere, vi farà ridere e, dettaglio non trascurabile, vi farà incontrare FCT alla presentazione di giovedì 1° dicembre in Casa della Contadinanza.

L’appuntamento, fissato per le 18.30 e patrocinato dal Comune di Udine, sarà condotto da Carlo Tolazzi e vedrà intervenire anche il sindaco Fontanini e l’assessore Cigolot.

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