Galli Della Loggia: «L’Europa politica? Progetto incompiuto sempre più lontano»

Lo storico è il primo ospite a Udine di “FriuliStoria incontra” «L’identita nella Ue c’è ma è estremamente frantumata»

VALERIO MARCHI

«Che l’Europa sia un progetto politicamente incompiuto è sotto gli occhi di tutti, e la prospettiva che l’Europa si costituisca come un soggetto politico si allontana sempre di più».

Esordisce così Ernesto Galli della Loggia, che proporrà una diagnosi storica. «Il progetto di Costituzione europea – continua – avrebbe dovuto essere la base per costituire un soggetto europeo, ma è fallito, e con ciò è stata messa la pietra tombale del progetto politico europeo». Inoltre, se da una parte il progetto europeista periodicamente rinasce, perché tutti capiscono che un’unione solo economica e monetaria è molto debole, dall’altra poi nessun disegno concreto prende corpo».

Qual è la genesi di questa situazione? Evidentemente «si sono date per scontate alcune cose che invece non lo erano affatto: innanzitutto, l’idea che gli Stati nazionali non avessero più nulla da dire, che avessero esaurito ogni compito e che – come affermato dal celebre manifesto di Ventotene – essi fossero solo fonti di politiche imperialistiche capaci di produrre la guerra e nient’altro». Ma non è così: gli Stati nazionali, infatti, «mantengono una propria ragion d’essere molto forte, perché individuano collettività di persone che condividono la stessa lingua, una storia, mille usanze, spesso una religione…». Lo Stato nazionale è dunque «un fattore di coesione, e l’unica esperienza concreta di democrazia che abbiamo è la democrazia che si svolge nello Stato nazionale. Non possiamo votare per un soggetto politico di cui non si sa nulla, per candidati di cui non conosciamo la lingua».

Altra cosa sono i nazionalismi, ossia le degenerazioni del sentimento nazionale. Ma l’Europa ha delle responsabilità in questo fenomeno così preoccupante? Certamente sì, secondo Galli della Loggia, che individua le principali cause nella politica economica europea e in clamorosi sbagli di allocazione del bilancio: «Basti pensare che, con una disoccupazione altissima e con gravi problemi di riqualificazione industriale, gran parte del bilancio dell’Unione europea va a sostegno dell’agricoltura: è assurdo, ma è così. Inoltre, a peggiorare le cose, sono arrivate le regole sull’euro…».

E l’identità europea? Esiste? «Sì, ma solo se la si compara, ad esempio, con quella della Cina o degli Stati Uniti; all’interno, invece, è estremamente frantumata. Sempre per fare un esempio, la gente fa molta fatica a percepire una base europea comune fra Lituania e Portogallo. E d’altra parte, per venire a noi, quanti italiani sanno qual è la capitale della Lituania? O, ancora peggio, quanti sanno con precisione dov’è la Lituania?». Insomma, gli ostacoli che impediscono la nascita di un vero soggetto politico sono davvero formidabili…

Il quadro generale, dunque, appare fosco. Ovviamente, ad uno storico come Galli della Loggia non chiediamo previsioni. Ci dice, tuttavia: «I soggetti politici possono nascere talora in situazioni di estremo pericolo; ma, di certo, non possiamo augurarci che si creino frangenti altamente drammatici. È probabile che, lungi dal migliorare, la situazione economica dell’Europa conosca un lungo periodo di difficoltà; tuttavia, è molto difficile ciò possa favorire la coesione; anzi, caso mai potrà avvenire il contrario». Insomma, ci troviamo davvero in una situazione di impasse: ma quanto potrà durare? «Impossibile dirlo con precisione, ma di certo non troppo a lungo». E poi chissà…In sintesi, la prognosi di Galli della Loggia è infausta e l’incontro di oggi, con il dibattito che ne potrà seguire, si preannuncia alquanto stimolante. —

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