Gazzelle, l’indie pop che non si mostra mai

«Sono in giro a camminare, iniziamo pure». Cosí è Gazzelle. Riflessivo, pacato, informale. Ma anche determinato, appassionato. E misterioso. Di lui si sa poco. All’anagrafe per tutti solo Flavio,...
Di Gabriele Franco

«Sono in giro a camminare, iniziamo pure». Cosí è Gazzelle. Riflessivo, pacato, informale. Ma anche determinato, appassionato. E misterioso. Di lui si sa poco. All’anagrafe per tutti solo Flavio, scuola romana, nuovo fenomeno musicale nella scena indie pop italiana, giovanissimo e fresco di primo album per l’etichetta Maciste Dischi.

Non aiuta che non si faccia mai fotografare, se non sfocato. Per un ritratto serve inquadrarlo dal vivo ai suoi concerti, il prossimo proprio per oggi al Rock Club 60 di Pradamano.

Un’immagine sfocata, un viso che non compare mai, da sempre: ci sarà un perché. «Il motivo è semplice, non voglio apparire più del dovuto, voglio essere un passo dietro la musica, voglio si dia importanza solo alle canzoni».

Obiettivo raggiunto con questo primo album “Superbattito”?

«Credo io lo stia ancora raggiungendo, è uscito da poco più di un mese. E in ogni caso resta un’attitudine che voglio mantenere».

Resta comunque un disco pieno di contenuti e sonorità particolari: in una parola?

«Sincero. È un disco scritto col cuore e credo questa sia anche la chiave per cui piace e arriva direttamente alla gente: è la semplicità con cui ho trattato tempi piccoli e normali che possono riguardare un po’ tutti».

«In realità non mi pongo alcun limite d’età, penso che una mia canzone la possa ascoltare un signore di sessanta come una ragazzina di sedici, o almeno è quello che vorrei: scrivendo in modo popolare, semplice, si può arrivare a tutti».

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