Gestione venatoria: trofeistica e biometria sono strumenti utili
Qual è il valore del palco di un cervo o del corno di un camoscio? Il valore venatorio è altissimo, il valore gestionale può essere buono, il valore biologico è pressoché nullo. Mi spiego. Palchi e corna sono appendici frontali che caratterizzano cervidi (cervo e capriolo) e bovidi (camoscio e muflone) e sono particolarmente appetite dai cacciatori tanto da identificarle come trofei. L’uso di mantenere le spoglie degli animali e dei nemici uccisi fa parte della storia della nostra specie, il cui valore antropologico ha prodotto fiumi di letteratura. Attualmente, la trofeistica sotto l’egida del Cic (Consiglio internazionale della caccia) ha il compito di misurare i trofei e di assegnare loro un punteggio: bellezza, peso, lunghezza, colore sono solo alcuni dei parametri che determinano il valore del trofeo. Ecco il punto dolente. Il grosso errore sta nel trasferire l’alto punteggio del trofeo (deciso dal Cic) al successo riproduttivo dell’animale (deciso dalla biologia). Confondere quindi un bel palco o un bel corno con un “alto valore” biologico del suo legittimo proprietario fino ad arrivare ad iperboli lamarkiane e a considerazioni eugenetiche è, biologicamente, sbagliato. Gli “scarti” e i trofei “anomali”, cioè i trofei a cui il Cic ha deciso di dare valore nullo o basso, hanno un grosso ruolo biologico, così come gli individui che, nella maggior parte della specie, non hanno palchi e corna come le femmine. In alcuni casi i tentativi di dare significati biologici sconfinano disturbando l’evoluzione darwiniana. Mi piace sempre ricordare che l’idea della “sopravvivenza del più forte” è una sovrastruttura interpretativa della legge darwiniana che nulla centra con la comprensione del complesso meccanismo evolutivo. Concludendo, la trofeistica e la biometria sono degli ottimi veicoli di promozione culturale e quindi un utile strumento per la gestione venatoria, e quando i dati bruti di tutte le misure biometriche sono analizzati matematicamente e statisticamente la trofeistica e la biometria diventano dei pilastri per una buona gestione faunistica, sempre che non si infarciscano di significati sbagliati...
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