I colori del mondo, Gianni Borta in viaggio dalla Cina all’India
Il diario per immagini sarà presentato venerdì 25 ottobre a Villa Romano, a Case di Manzano. Un' immersione totalizzante nei volti e nei ritmi delle genti

Il viaggiatore non è mai stanco. La sua ricerca non ha mai fine. Non quando insegue, con amore, la bellezza e il suo senso, non quando cerca di incontrare, imparare e fondersi con le altre culture, non quando trova i colori del mondo. Sì, perché Gianni Borta, da una vita, dipinge i colori del mondo, seguendo quel poetico fil rouge che sono i fiori, simbolo essi stessi e dell'esistenza e del suo scorrere, a ogni latitudine e in ogni epoca. Non sono un altro capitolo del suo luminoso e colorato percorso artistico, quanto piuttosto il disvelato senso più profondo del suo essere pittore e uomo che incontra la natura e le genti che in essa si specchiano.
Questo, in poche parole, il senso del diario per immagini "In viaggio per dipingere i fiori", che sarà presentato venerdì 25 ottobre, alle 18, a Villa Romano, a Case di Manzano, dal circolo culturale Il mulino a Nordest nell'ambito del suo percorso "Club di lettura": un dialogo con l'autore inframmezzato da preziosi momenti musicali firmati da Barbara Errico con Andrea Castiglione.
Gianni Borta ha e esposto e viaggiato in tutto il mondo, sempre con la curiosità del fanciullo e con il rispetto dell'uomo saggio. Ha incontrato, parlato, annotato, fotografato, dipinto mondi. In questo volume-diario, così, (ri)scopriamo i tanti volti di Borta, uomo e artista in viaggio tra Patagonia, Cina e India, tre "pianeti" da esplorare, incontrare, vivere e raccontare seguendo i profumi e i colori dei fiori. Come il calafate cercato, trovato, amato e dipinto laggiù alla fine del mondo, in mezzo al fatato nulla della Terra del fuoco, sulle affascinanti e mai dimenticate tracce di Chatwin. Oppure nella Cina della peonia, un Paese immenso alla ricerca di un equilibrio fra tradizioni millenarie e slancio verso un futuro all'occidentale che per molti versi rappresenta ancora un punto interrogativo sulla rotta del progresso.
E restando in Asia ecco un'altra immensità: l'India del fiore di loto, il subcontinente dalle grandi e stupende contraddizioni, di uno scorrere del tempo diverso e magneticamente affascinante. Su questi tre fondamenti Borta ha costruito il proprio diario per immagini e parole che ora condivide con noi. Qui colore e scrittura si fanno singolare narrazione di un'avventura senza fine, di un'immersione totale nella natura, di cui l'artista è figlio, sposo, fratello e padre, sempre curioso, attento, prodigo, fedele a quello che in fin dei conti è il respiro della vita e il suo senso. Se il lungo percorso pittorico di Gianni non ha certo bisogno di presentazioni, colpisce invece la sua scrittura attenta e colta: tra memorialistica e giornalismo, tra e narrazione e documentazione, ha la capacità di coinvolgerti, di portarti lì con lui in Sudamerica o in Asia, di farti conoscere i popoli che ha incontrato, conosciuto, fotografato e dipinto.
Un' immersione totalizzante nelle culture altre, nei volti e nei ritmi delle genti, nella loro storia e nel loro antico cammino quotidiano nel mondo. Ecco il mondo che ci racconta Borta con i suoi colori possenti eppure delicati, con immagini capaci di restituirci storia, rispetto, attenzione, promesse. Promesse di riprendere il viaggio senza fine alla ricerca di un altro fiore, forse di un fiore che non c'è ma che nascerà presto, come ogni nuovo dipinto che Gianni saprà donarci.
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