I novanta di Camilleri «Montalbano vuole che scriva solo di lui»

Li compirà il 6 settembre. Quando la fama arriva a 70 anni Costanzo, nel ’96 in tv, invitò a leggere Il ladro di merendine
Di Fabiana Dallavalle

di Fabiana Dallavalle

Siciliano, è nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, voce inconfondibile, arrocchita dalle molte sigarette, entrata nell’immaginario collettivo grazie a una strepitosa imitazione di un altro siculo, Fiorello.

Andrea Camilleri, classe 1925, scrittore, sceneggiatore, regista teatrale diplomato all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, (il primo a portare Becket in Italia e in Accademia è stato titolare della cattedra di regia fino al 1997), compirà novant’anni il 6 settembre.

Autore di grande successo - mediamente fa sessantamila copie a titolo, ma sono oltre trenta milioni le copie tradotte in tutto il mondo - è l’inventore del commissario Montalbano, personaggio a tutto tondo capace di alzarsi dalla pagina, esattamente come se fosse nato per un copione teatrale e incarnarsi in un attore (Luca Zingaretti, ex allievo di Camilleri è diventato personaggio tivù di una serie cult) con i suoi tic, la sua psicologia e i suoi ragionamenti.

Ma a Camilleri si deve soprattutto una lingua nuova e fluente che scorre in una città, Vigata, che non esiste sulla carta e di una scrittura strepitosa che tanto sarebbe piaciuta a Pirandello così piena di parole prese dal mondo contadino e che, per questo, hanno corpo, suono e odore, dove sciauro, ad esempio, sta per sta profumo, e cantaminarsi vuol dire muoversi.

Il successo letterario in tarda età, Camilleri che è diventato autore di bestseller a oltre 70 anni, piace dal Nord al Sud Italia e a lettori di tutte le età. Il salto alle grandi tirature è avvenuto quando il suo commissario Salvo Montalbano, è apparso per la prima volta nel romanzo La forma dell'acqua (Sellerio) del 1994. Il balzo mediatico invece si è realizzato nel 1996 quando Maurizio Costanzo, in una puntata della sua trasmissione, invita a comprare Il ladro di merendine, il terzo della serie, impegnandosi a restituire i soldi se il libro non fosse piaciuto. Da allora non si è più fermata la fortuna del commissario, che deve il suo nome, a un omaggio a uno degli scrittori più amati da Camilleri: Manuel Vazquez Montalban, il cui modello ideale è stato Maigret.

Salvo è colto, gran lettore di romanzi, cultore del buon cibo, guai interromperlo quando sta per mettersi a tavola in veranda, è l’eterno fidanzato di Livia, l’uomo di legge che copre i cadaveri con un lenzuolo, e non ha pietà di chi fa male a donne e bambini. Camilleri gli ha fatto superare il giro di boa dei cinquant’anni, gli ha regalato passioni e inquietudini, mugugni sulla vecchiaia incipiente e nuove irresistibili debolezze.

«Dopo Il cane di terracotta - racconta lo stesso autore sulle pagine del sito a lui dedicato - ci fu veramente un grosso successo. Montalbano cominciò a essere una sorta di apripista per gli altri romanzi storici, se li portò dietro ed è cominciata questa situazione a volte imbarazzante, perché Montalbano è un serial killer di eventuali altri personaggi. È invadente: mentre stai pensando a un’altra cosa, arriva e dice “tu devi scrivere solo di me”».

Ma benché il Commissario gli abbia dato la mer. itata fama, la sua venuta al mondo non basta per annoverare Camilleri tra i fenomeni indiscutibili della letteratura italiana. Da non perdere è ad esempio la sua trilogia fantastica iniziata con il romanzo Maruzza Musumeci, pubblicato nel 2007, a cui è seguito Il casellante, per concludersi nel 2009 con Il sonaglio. E poi c’è Il birraio di Preston (Sellerio 1995) uno dei più riusciti esempi di romanzi dal contenuto storico in cui Camilleri prende ispirazione da un avvenimento reale per raccontarlo, capitolo dopo capitolo da punti di vista diversi. Per tutto questo, per le 110 regie teatrali, il migliaio di regie radiofoniche e il centinaio di regie televisive, e una capacità di comunicazione che in tutti questi anni gli ha permesso di rivolgersi a un pubblico diversissimo, non possiamo che dire buon compleanno maestro. E scriva, la preghiamo, scriva ancora.

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