I visionari del XX secolo fra iridi colorate e ritratti in bianco e nero

Un centinaio gli scatti del fotografo Francis Giacobetti, l’allestimento alle Procuratie Vecchie fino al 15 gennaio

Silva Menetto
Mikhail Gorbacëv ritratto da Giacobetti e la sua iride in un’esplosione di colore alla mostra
Mikhail Gorbacëv ritratto da Giacobetti e la sua iride in un’esplosione di colore alla mostra

Un’esplosione, energia pura che si irradia da un nucleo nero (Francis Crick). Oppure un anello di luce come in un’eclissi solare (Ray Charles). Sono le iridi di personaggi famosi catturate dall’obiettivo di Francis Giacobetti, uno dei fotografi più rivoluzionari di tutti i tempi. Immagini che potrebbero sembrare schegge di universo e invece ci parlano di uomini e donne che hanno fatto la storia del XX secolo.

Per la prima volta in Italia, da oggi, 18 novembre, al 15 gennaio 2024, sarà possibile ammirare negli spazi espositivi delle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco, a Venezia, “Vision. Masters Minds of our Time” ultimo progetto del grande fotografo francese; cento ritratti in bianco e nero realizzati dal 1986 al 2000 esposti a fianco alle iridi colorate dei personaggi più “visionari” del Novecento: artisti, scienziati, ballerini, politici, fisici, premi Nobel, “Tesori Universali contemporanei”, come lo stesso fotografo li ha definiti “personaggi che se non fossero mai esistiti, saremmo ancora all’Età della pietra e alla ricerca del fuoco”.

Dire che gli occhi sono lo specchio dell’anima, davanti a una mostra come questa diventa tutt’altro che una banalità: come se le iridi fossero l’immagine esteriore della forza interiore del soggetto, misteriose superfici lunari o bellissime pianure percorse da corsi d’acqua riescono a trasmettere delle vibrazioni che le parole difficilmente potrebbero compensare.

Francis Giacobetti, oggi 85enne, ha iniziato questa sua ricerca quando le foto dell’iride come opera d’arte non erano certo un’operazione alla moda. È dovuto ricorrere a un’apparecchiatura inventata da lui stesso capace di far brillare la luce ai lati degli occhi. In questo modo gli è stato possibile catturare il disegno degli occhi in rilievo.

La scelta dei soggetti è stata dettata dalla vita e dagli incontri di viaggio dell’autore: fotografati con la sua inseparabile Leica, sono passati davanti all’obiettivo del fotografo francese Nelson Mandela e il Dalai Lama, Aung San Suu Kyi e Bob Wilson, Luciano Pavarotti, Stephen Hawking, Mikhail Gorbacëv, Buzz Aldrin, Barack Obama, Rita Levi Montalcini e Frances Bacon, solo per citare alcunne alcuni. Intensissime, emozionanti nella loro intimità, le foto dei personaggi scelti da Giacobetti per questo suo progetto “visionario” non risultano staticamente in posa, sono ritratti rilassati, parte di una conversazione che il fotografo ha instaurato con loro, personaggi speciali con i quali è entrato in confidenza, che ha incontrato per soli cinque minuti – come nel caso di Woody Allen – o con i quali ha trascorso intere giornate – come è accaduto con Fidel Castro.

I ritratti sono stati scattati contestualmente alle foto dell’iride. Nell’allestimento curato da Marco Scurati, “Vision. Masters Minds of our Time” si articola in 15 sezioni al secondo piano delle Procuratie Vecchie, per quasi mille metri quadrati di esposizione: immagini gigantesche sono affiancate ad altre di formato più piccolo, accompagnate tutte da didascalie e citazioni che corredano alla perfezione le foto stesse, e concorrono a spiegare la vita e l’impatto che ciascuno dei personaggi scelti ha avuto sul nostro vivere quotidiano. Scrittori, scienziati, politici, artisti, persone che hanno guardato il mondo con straordinaria profondità e intelligenza e che sono state capaci di cambiarlo.

«È stato un privilegio piantare un albero di mimosa a Cuba con Gabriel Garcia Marquez, essere ospite del Dalai Lama nella sua casa a Dharamsala, visitare Roma con Federico Fellini tra tanti altri momenti – ha affermato Francis Giacobetti –. Questa mostra è una canzone, una poesia per lodare gli dei e gli eroi». “Vision. Masters Minds of our Time” è curata da Thomas Sorrentino e organizzata da Baluze e Encore Production in collaborazione con Civita Mostre e Musei. Il progetto diventerà itinerante e la mostra porterà il suo messaggio di pace nel mondo per 5 anni, iniziando da Parigi nel 2024

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