Il fascino dei Castelli aperti in Friuli Venezia Giulia, visitatori pure dall’Austria

Nel weekend è tornato uno degli appuntamenti più attesi di tutta la regione. Tra i 19 manieri visitabili in via eccezionale, la novità di Villa Ritter De Zàhony

«Per la prima volta, quest’anno, abbiamo ricevuto tanti visitatori dall’Austria, oltre che dal Veneto e dalla Slovenia»: traspaiono soddisfazione e gratitudine dalle parole di Alessandra D’Attimis Maniago, vicepresidente del Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia, che nel fine settimana appena concluso ha organizzato l’edizione primaverile di uno degli eventi più amati in regione.

Nato per consentire a turisti e cittadini di conoscere la storia del territorio attraverso manieri, dimore e parchi privati e pubblici, normalmente chiusi ai visitatori, «l’appuntamento continua a crescere, non ha mai visto un calo di partecipazione, con nostra grande gioia» dice ancora D’Attimis Maniago, intercettata tra una visita e l’altra nel palazzo omonimo, in provincia di Pordenone. La particolarità del format, infatti, è che a fare da ciceroni, la maggior parte delle volte, sono i proprietari stessi, oppure guide turistiche specializzate, che conducono il pubblico in un viaggio all’insegna dell’arte e dell’architettura, unito alle curiosità sulla dimora e sugli aneddoti che si tramandano di generazione in generazione.

«Un aspetto di cui siamo molto sorpresi e felici – prosegue D’Attimis Maniago – è che abbiamo sempre avuto a che fare con visitatori estremamente rispettosi, così tanto da non aver mai ricevuto lamentele dai proprietari».

Quest’anno sono stati 19 i castelli che hanno aperto i loro portoni, dalle colline al mare, per raccontare il loro nobile passato e svelare antichi segreti, con l’aiuto dei tanti eventi organizzati in loco. Oltre ai 5 tra Pordenone e Gorizia, erano 14 i manieri aperti in provincia di Udine: oltre a Tenuta di Monastero Villa Ritter De Záhony (Aquileia), novità che si è aggiunta quest’anno, i due castelli di Strassoldo di Sopra e di Sotto, quelli di Ahrensperg (Pulfero), Flambruzzo (Rivignano Teor), Colloredo di Monte Albano, Palazzo Steffaneo Roncato (Crauglio di S. Vito al Torre), Castello di Tricesimo, Castello di Villalta (Fagagna), Palazzo Romano (Manzano), Casaforte di Bergum (Remanzacco), Casaforte La Brunelde (Fagagna), Castello di Aiello, Castello Di Arcano Superiore (Rive D’Arcano). Qui, proprio dietro il maniero, il campo di tulipani fioriti, apprezzato dai visitatori.

In merito alla novità, Villa Ritter De Záhony, essa ha sede nell’ex monastero di Santa Maria di Aquileia, poi trasformato in tenuta agricola nel 1850 e acquistata dalla famiglia di Giulio Ettore Ritter de Záhony, i cui eredi la gestiscono ancora oggi in settima generazione.

«Il clima piacevole di questa edizione – conclude D’Attimis Maniago – è stato la cornice perfetta di uno straordinario successo di pubblico. È bello sapere che ci sono persone che sono venute più volte a visitare gli stessi castelli». Le guide, evidentemente, non deludono. 

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