Il Paff! di Pordenone cresce e diventa “Museo internazionale dell’arte del fumetto”
Dal 10 marzo una mostra permanente e la bibliomediateca. Nelle sale 200 tavole originali, schizzi e costumi di scena

Ora è ufficiale: dal 10 marzo il Paff! di Pordenone (Palazzo arti fumetto Friuli) diventa “International museum of comic art”. Con il patrocinio del ministero della Cultura, inaugurerà l’esposizione permanente, arricchita da una bibliomediateca ed entro fine anno da un archivio con deposito climatizzato.
La prima presentazione si è tenuta a Roma, nella sede di rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia, presenti anche alcuni dei maggiori fumettisti italiani quali Ivo Milazzi Eugenio Sicomoro, Patrizia Zanotti e Laura Scarpa.

Duecento tavole originali dei più famosi fumettisti di tutti i tempi e oltre 500 fra schizzi, fogli di sceneggiatura, pubblicazioni storiche e rare, costumi di scena utilizzati in film tratti da fumetti, scenografie e filmati provenienti da tutto il mondo costituiranno la collezione allestita su uno dei piani del museo, suddivisa in nove sezioni e che comprenderà tavole originali di numerosissimi maestri e disegnatori straordinari: Carl Barks, Milton Caniff, Giorgio Cavazzano, Will Eisner, Floyd Gottfredson, Chester Gould, Benito Jacovitti, Magnus, Milo Manara, George McManus, Andrea Pazienza, Hugo Pratt, Alex Raymond, Charles Schulz, Art Spiegelman. Nel museo troverà spazio anche una scultura di Ivan Tranquilli, mentre Davide Toffolo, pordenonese, e uno dei maggiori fumettisti contemporanei, ha invece realizzato la tavola introduttiva sul protofumetto, ovvero quelle storie illustrate (che ornano la Colonna Traiana o che erano pubblicate a disegni sui periodici dell’Ottocento), che anticipano la nascita dell’industria e del successo del fumetto.
A curare l’allestimento di quello che il direttore artistico del Paff! Giulio De Vita ha definito ieri «una realtà unica in Italia che trova analogie, per concept e dimensioni, solo in capitali europee come Parigi, o Bruxelles», è stato chiamato Luca Raffaelli.
L’esperto e storico del fumetto ha dato una chiave di lettura originale alla narrazione del percorso espositivo: quella dei diversi formati con cui il fumetto è stato letto, conosciuto e amato in ogni angolo del pianeta. È così che in America sono nate prima le tavole domenicali nei supplementi a colori dei quotidiani statunitensi, poi le strisce e i comic book.
In Italia troviamo invece il formato giornale (quello del primo “Corriere dei piccoli”) e le strisce di “Tex”, poi portate al successo dal formato che porta il suo nome; in Francia i volumi chiamati “albùm”; in Giappone i tankobon, libretti dove sono pubblicati i manga di successo.
Particolarmente ricca sarà infine la componente multimediale del museo, che comprenderà 56 schermi touch screen, collegamento wi-fi con server dedicato per i monitor interattivi, neckbands e tablet di ultima generazione. A “salutare” il nuovo museo è stato, ieri, anche il ministro per i rapporti con il Parlamento, il pordenonese Luca Ciriani. «Siamo orgogliosi di poter dire – ha affermato – che è friulana, pordenonese, una delle realtà più vitali e affermate nell’arte del fumetto».
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