Il ritorno di “Rischiatutto” con Fazio e il Signor No

ROMA. Un tuffo al cuore: il Signor No davanti la tv, 40 anni dopo l'epoca di Rischiatutto e delle domandone di Mike Bongiorno. La tv a colori, in 3d, con schermi grandi come una parete in cui puoi vedere insieme tanti canali, tematici, solo news, solo sport, la che si vede sullo smartphone mentre fai altro, per un attimo azzerata di fronte al fiato alle trombe Turchetti, al domandone finale e alla prova pulsante con la voce di Mike che ancora rimbomba 'Rischio?'. Ludovico Peregrini, soliti baffi, solita serietà, classe '43: identico ad allora, 42 anni come se non fossero passati. «Una bella emozione anche per me», dice in un'intervista l'autore televisivo giudice di gara del quiz. Ospite di Fazio a Che tempo che fa su Rai3 con una reunion degna dei Pooh a Sanremo, con la storica campionessa Giuliana Longari proprio accanto a lui. Sono prove tecniche di ri-trasmissione per le dieci puntate in prima serata in arrivo su Rai3 in autunno. «Questo format della Rai - prosegue Peregrini che dopo Rischiatutto ha firmato come autore tanti programmi, a cominciare da Chi vuol essere milionario - tante volte si è pensato di riproporlo ma solo con la determinazione di Fazio si riuscirà. È proprio a lui che si deve il programma che con grandissimo rispetto e con omaggio sincero a Mike Bongiorno tornerà in onda. Quando Fazio mi ha proposto di riprendere il programma ho detto si senza esitazione: è la persona giusta». Intanto da stasera vanno in onda su Raitre i provini Quasi Quasi Rischiatutto (20.30-20,40 a Striscia Settimanale): «1600 persone ci hanno mandato video per proporsi come concorrenti, 400 li abbiamo visti e ora abbiamo un serbatoio di 50 concorrenti». Rispetto per quel programma dice il Signor No ma non cambierà proprio nulla? «Gli arredi originali non ci sono più, li stanno rifacendo simili. L'aria sarà proprio quella del telequiz dalla Fiera di Milano degli anni '70-'74 con la cabina di vetro per il domandone e tutto il resto, solo che l'immagine a casa sarà a colori». Al programma oltre a Fazio e Peregrini stanno lavorando Pietro Galeotti, Arnaldo Greco, Claudia Carusi, Veronica Oliva, con la regia di Duccio Forzano, e un pool di 22 esperti, fra accademici e volti noti. Le persone che si sono presentate, lei che ha conosciuto tipi come la Longari appunto e Massimo Inardi, sono cambiate? «Conoscono l'attualità, la moda, ma sul passato non ci sono più quelle preparazioni mnemoniche e neppure tutto questo interesse». Rischiatutto 40 anni dopo lo si può dire, un programma che puntava sul nozionismo, era come sfogliare in un formato tv l'enciclopedia dei Quindici buonanima, ora siamo in tutt'altro momento.
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