Il sogno della Fazioli da quarant'anni: ora però nel futuro c'è una biblioteca musicale e uno showroom

Quella volta che il giardino della Serenissima battè Roma Decisiva la sua vicinanza all’Europa e ai maestri del legno

Quel primo pianoforte è lì, da quarant’anni, a testimoniare l’inventiva e la tenacia del suo creatore. Ma Paolo Fazioli non ha smesso di sognare: ora progetta un centro musicale aperto agli artisti dove provare gli strumenti, consultare libri, ascoltare dischi. «Questo è il futuro dell’azienda» spiega indicando un modellino in miniatura della Fazioli Pianoforti. Siamo a Ronche, a Sacile, dove l’ingegnere, nato a Roma nel 1944, ha scelto di insediare il suo sogno. Era il 1981, ma già da qualche anno era al lavoro per creare il primo prototipo, il modello F183.

«Quando decisi di dar vita a questa avventura avevo due scelte – racconta Fazioli – la mia famiglia aveva degli stabilimenti del mobile e avevo la possibilità di installare questo progetto sia a Roma sia a Sacile. Per quanto chiunque avrebbe preferito rimanersene a Roma, io decisi per Sacile. Capii che c’erano dei plus importanti e che erano da preferirsi a quelli di Roma. Qui siamo più vicini all’Europa, siamo vicini a Venezia. E questa è una città specializzata nel legno. Ho trovato facilmente dei tecnici che lavorano molto bene. E abbiamo creato una comunità: una famiglia che si è formata con l’obiettivo della qualità».

Due decenni dopo, a cavallo del nuovo millennio, i tempi sono maturi per sognare più in grande. Non si producono più due pianoforti al mese: ora l’ambizione è superare i 100 all’anno. Serve più spazio, l’ingegnere compra un’area di 14 mila metri quadrati che in tre anni trasforma nella nuova fabbrica, operativa dal 2001. Parallelamente cresce la fama dei pianoforti Fazioli, apprezzati da un numero sempre maggiore di artisti. E la qualità del suono made in Sacile si veste di pietre preziose e legni esotici, per modelli speciali prodotti su richiesta del cliente. Nel 2004 “Mago Merlino”, questo il soprannome del gran coda F278 che campeggia sul palco, inaugura la stagione concertistica della Fazioli Concert Hall. Un luogo aperto al pubblico, destinato agli amanti della musica. Non sarà il solo.

«Vogliamo costruire uno showroom– spiega Fazioli –. Spesso vengono dei musicisti che vogliono provare i nostri pianoforti e al momento non è possibile, bisogna indirizzarli a un rivenditore. Invece con questo showroom saremo in grado di aprire questo luogo a tutti. Ma non sarà solo un negozio. Abbiamo una biblioteca, ospita con il fondo del maestro Riccardo Risaliti: ci sono 4 mila cd e più di 1000 lp, oltre a diverse partiture, anche di musica contemporanea. Creeremo una biblioteca musicale all’interno dello showroom. Il nostro obiettivo è metterla a disposizione del pubblico, ovviamente con un disciplinare. Dovrà essere un negozio di pianoforti ma anche un centro musicale dove i musicisti potranno consultare libri, ascoltare dischi. Un luogo aperto agli artisti, che ospiterà anche un piccolo angolo bar. Un centro musicale in campagna, visto che quelli nelle città stanno chiudendo».

Oggi Fazioli Pianoforti conta circa 50 dipendenti – molti dei quali a loro volta musicisti – e produce circa 140 strumenti all’anno. Esporta negli Stati Uniti, in Cina, in Giappone. Insieme all’ingegnere Fazioli, in azienda lavora anche il figlio Luca («con il quale sono un padre e un datore di lavoro severo: sta facendo bene», assicura il fondatore). Il primo strumento è ancora lì, un ponte tra passato e futuro. —



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