Il terremoto del 1976 tra storie e solidarietà

La rassegna “Natale 1976 - Natale 2016. Ricordare insieme per pensare al domani” in programma al Teatro Nuovo Giovanni da Udine

UDINE. Nel dicembre 1976 il Friuli affrontava il periodo più complesso dopo l’immane sciagura del terremoto, fra il dolore per le vittime e l’attesa della ricostruzione. Oggi, non troppo lontano da noi, altre popolazioni vivono la medesima angoscia e le stesse difficoltà.

Dal ricordo di quei tragici momenti ma soprattutto dal desiderio di aiutare concretamente i paesi del Centro Italia colpiti dal sisma muove la rassegna “Natale 1976 - Natale 2016. Ricordare insieme per pensare al domani” in programma al Teatro Nuovo Giovanni da Udine: tre spettacoli nei quali si alternano racconti, video, immagini, performance ma anche musica e tanto sport, uniti dal denominatore comune della solidarietà.

Terzo e ultimo appuntamento della serie è “Genius Loci. Dov’era… com’era. A quarant’anni dal terremoto” in programma oggi alle 20.45.

Nello spettacolo, scritto e diretto da Andrea Collavino, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e interpretato da Omero Antonutti (nella foto), Maria Grazia Plos, Riccardo Maranzana e la Corale “Renato Portelli” di Mariano del Friuli diretta dal maestro Fabio Pettarin, si intrecciano fra storia e futuro, fra memoria e metafora, voci importanti: quella del canto, quella degli attori e del narratore, quelle concitate dei radioamatori che si rincorrevano nel tentativo di portare più aiuto possibile e quelle delle persone che hanno vissuto il terremoto come dolorosa esperienza personale o difficilissimo momento professionale.

“C’è sempre un nesso tra i mondi possibili su questa terra” spiega Andrea Collavino nelle note di regia. “Le storie che raccontiamo forse parlano tutte di una stessa storia, che poi ci riguarda, e che continua ad essere raccontata perché parla dell’avventura umana, della catena di eventi e di azioni che costituiscono il vivere. Uno degli eventi più sconvolgenti e inspiegabili, imprevedibili che esistono è il terremoto, il movimento della terra che per definizione è ferma, anche solo per distinguerla dal mare, che è mosso o calmo, ma sempre in movimento, per esempio” scrive ancora Collavino nelle sue note.

“Eppure da quando il nostro pianeta esiste esistono i terremoti, e da quando possiamo raccontarli, sono stati oggetto di narrazioni”.

I biglietti sono in vendita al prezzo unico di 20 euro e si possono acquistare presso la biglietteria del teatro, in via Trento 4. Il ricavato andrà interamente in beneficenza alle popo0lazioni del Centro Italia colpite dal terremoto.

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